Casirate va
a tutta birra

Per la Bassa è ormai diventato un appuntamento fisso della fine dell'estate. Da 11 anni la Gerundium Fest di Casirate, la festa della birra che ricorda nel nome l'antico lago Gerundo che un tempo occupava la Geradadda, richiama nella tensostruttura che si trova sulla strada per Rivolta migliaia di persone. L'anno scorso le presenze sono state 120 mila.

«E quest'anno saremo all'incirca sullo stesso numero visto come sta andando la festa», sottolinea Alberto Pescali, uno degli organizzatori assieme a Gian Alberto Salvatori, Leonardo Remonti, Lorenzo Cassani e Roberta Boschiroli. La festa, che è iniziata il 14 agosto scorso, proseguirà fino a lunedì 7 settembre compreso. «Ci sono voluti un po' di anni - aggiunge Pescali -, però adesso possiamo finalmente dire che questa non è più la classica festa della birra come si intendeva una volta nei nostri paesi, ma come da sempre si intende nei Paesi anglosassoni, ovvero una festa popolare che coinvolge persone di tutte le età e soprattutto anche le famiglie. Dalle 19 alle 22 abbiamo un tipo di partecipanti formati soprattutto da famiglie con tanti bambini, per i quali è presente anche un'apposita area. Dalle 22,30 fino a mezzanotte c'è sempre uno spettacolo di musica e il pubblico è formato soprattutto da giovani. Dopo l'una la festa si conclude e non abbiamo mai avuto alcun problema di ordine pubblico».

Quest'anno si è registrato un calo nella vendita della birra. «Per due motivi - aggiunge l'organizzatore -, fa ancora troppo caldo e quando fa troppo caldo, a differenza di quel che si può pensare, si beve di meno. E poi è cambiata un po' la mentalità delle persone, che spesso preferiscono la birra analcolica».

Gerundium Fest è anche sinonimo di solidarietà: ogni anno l'associazione che organizza la festa devolve in beneficenza parte del ricavato: l'anno scorso sono stati consegnati 30 mila euro all'associazione Paolo Belli, a Vita Serena di Arzago e all'Amministrazione comunale per organizzare varie iniziative e progetti sul territorio. La festa, ambientata in una struttura di 4.000 metri quadri, con 3.000 posti a sedere, ha il sapore della tradizione tirolese, con menù e specialità che ricordano la regione austriaca, senza però dimenticare il radicamento con il territorio bergamasco.

Tra le novità anche la presenza di una fotografa (ribattezzata «kellerina») che scatta foto ai partecipanti, poi stampate subito sul posto da Cesni, storico fotografo di Treviglio. Fino a ieri sera ne erano già state stampate oltre 2.000. Unica serata con ingresso a pagamento sarà lunedì (5 euro) per ascoltare i Blascover, coverband di Vasco. Le altre sere entrata libera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA