Dopo Christo anche Lorenzo Quinn
Sul lago arriveranno le sue «mani» - Video

Dopo la passerella di Christo, un’altra opera «galleggerà» sul lago d’Iseo, ancora sulla sponda bresciana: le celebri «mani» di Lorenzo Quinn si innalzeranno dalle acque del Sebino, di fronte alle ex Palafitte di Sulzano, reggendo un Globo su cui saranno rappresentanti gli oceani e i continenti, ciascuno di loro caratterizzato da una rigogliosa vegetazione.

Non si sa quando l’opera verrà realizzata, sicuramente non nel 2021 spiegano da Sulzano, ma il percorso è avviato: a dare il là, è stato direttamente l’artista - figlio del celebre attore hollywoodiano Antony - che ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un video con il rendering dell’installazione, accompagnato da poche e semplici parole: «Un progetto per il lago d’Iseo, Italia». Subito, l’annuncio ha destato grande interesse; il video domenica pomeriggio era già stato visto da oltre 140 mila persone e si sono registrate reazioni in tutto il mondo: tra i commenti al post, anche qualche fan di Quinn che vive in Australia e che spera di poter venire il di persona sul lago d’Iseo per ammirare l’opera, quando cioè l’installazione sarà completata e quando la pandemia sarà debellata, potendo tornare a volare e viaggiare liberamente.

«È proprio questo il significato più profondo dell’iniziativa – spiega Ida Bottanelli, vicesindaco del paese da cui cinque anni fa la passerella di Christo partiva per raggiungere Monte Isola – per noi di Sulzano e in generale per la comunità del lago dopo il difficile 2020, la decisione di Quinn di puntare sul Sebino vuole anzitutto essere un segno di speranza e di rinnovato slancio per il futuro. Abbiamo bisogno di aprire lo sguardo su orizzonti ampi, abbiamo bisogno di tornare a respirare un’aria di sfide grandi e stimolanti, abbiamo bisogno di tornare a muoverci e incontrarci. Se e quando tutto questo sarà possibile, ci saranno le mani di Quinn a celebrare il ritorno ad una agognata normalità».

Dal rendering svelato dall’artista, che vive a Barcellona, è possibile lasciarsi ispirare da varie suggestioni. La più evidente è probabilmente quella ambientalista: le mani protese che salgono dall’acqua del lago sorreggono il globo quasi fosse un pallone da calcio che rischiava di affondare (in un mondo inquinato?) per riportarlo in vita, per riportarlo dove deve stare: in alto, per essere ammirato, apprezzato, coccolato e protetto dall’uomo che lo abita. Un invito a proteggere e tutelare sull’onda della Laudato Si’ di Papa Francesco, quel mondo che non si stanca di donare all’umanità la bellezza di cui questa ha continuamente bisogno per non restare invischiata in guerre, fatiche, risentimento, rabbia.

«Quando Lorenzo Quinn è venuto a trovarci – aggiunge la vice sindaca di Sulzano – conosceva il lago d’Iseo grazie all’opera di Christo che ha proiettato il nostro territorio in tutto il mondo, ma è rimasto incantato dagli scorci e dai luoghi che il Sebino ancora oggi sa riservare. Ha ammesso di essere rimasto catturato dal fascino magnetico che si sprigiona da diversi punti e che lo ha convinto a lavorare per un progetto nuovo».

In base al rendering e alle prime indicazioni condivise con l’amministrazione di Sulzano, l’opera sorgerà di fronte all’immobile delle ex Palafitte, lo stesso che cinque anni fa aveva ospitato una mostra fotografica sulle passerelle di Christo. Anche sotto le mani con il globo di Quinn scorrerà una passerella, («a foggia di un’ipsilon») utile per consentire al pubblico di muoversi liberamente sotto le mani e di ripetere, similarmente, l’esperienza delle passerelle di Christo di poter camminare sull’acqua. Per capire le dimensioni, può essere utile osservare installazioni simili già realizzate da Quinn a Venezia, con mani alte fino a 20 metri.

«Quinn – conclude Bottanelli – è un personaggio dell’arte contemporanea un po’ eterodosso: le sue opere suscitano sempre molto scalpore e generano forti discussioni tra i critici d’arte, ma riscuotono sempre un enorme successo di pubblico. Per certi aspetti ricorda Christo, l’amico del lago d’Iseo scomparso pochi mesi fa: speriamo di riuscire a ripetere il successo di quell’installazione e di riportare il lago d’Iseo al centro di iniziative positive e creative; sarebbe per noi un risultato straordinario e doppiamente prestigioso». Con il lancio ufficiale di Quinn, si apre ora la fase operativa che prevede la raccolta fondi per finanziare l’opera e la raccolta delle autorizzazioni necessarie per realizzarla. Ma il lavoro è iniziato.

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