La forza di Beba che batte la Sla
A teatro il testo della 42enne di Adrara

È tutto pronto per andare in scena. Il testo teatrale che Roberta Scappaticcio, 42 anni, di Adrara San Rocco, ha scritto sta per diventare narrazione concreta. Un testo intenso e particolarmente importante per Beba, così come è chiamata Roberta, perché dentro c’è la sua vita, attraversata da un incontro non desiderato e sconvolgente, quello con la Sla.

Una diagnosi che, 12 anni fa, è stata uno schiaffo. Sposata da poco con Eros, con un bimbo appena nato, Simone, e una vita vivace e attiva. La malattia neurodegenerativa l’ha messa sempre più alla prova in questi anni, alzando l’asticella della sfida che Beba continua a superare con grande forza, coraggio e determinazione. La mobilità del suo corpo si è fermata, le serve aiuto anche per respirare, ma, come lei sostiene, la grande forza che fa muovere tutto è sempre l’amore.

La sua storia scorre oggi sulle pagine di quel testo che, con amore e rabbia, lei ha scritto. Attraverso le parole di Beba, la Sla finisce sul palco per farsi conoscere e per sensibilizzare verso la ricerca medico-scientifica. Il dialogo fra lei e la malattia, Beba lo ha scritto attraverso il comunicatore elettronico, lo strumento che legge il movimento delle pupille e trasforma il pensiero in parola scritta e pronunciata artificialmente.

«Invito a teatro la Sla» è il lavoro teatrale che la compagnia teatrale «Le ali di Beba» metterà in scena domenica sera 25 giugno a Sarnico. Una decina gli artisti, tutti amici della scrittrice, provenienti da Luzzana, Zandobbio e Entratico. In regia Lidia Buelli e poi c’è chi recita, chi canta, chi suona la fisarmonica, chi danza avvolto nei tessuti aerei. La canzone che sarà eseguita all’interno della rappresentazione - «Eri una farfalla» - è stata scritta da uno zio di Roberta, quando la malattia cominciava a manifestarsi. A cantarla sarà l’amica Nadia Bacis. L’appuntamento è alle 20,45 nel cineteatro Junior di Sarnico.

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