Dall’Etna allo Stelvio no stop
Nuoto e bici per la nuova sfida di Yuri

Dopo le pedalate vincenti da Parigi e Barcellona, il 18 giugno tenterà i 1.500 chilometri in 100 ore, attraversando lo stretto di Messina. «Solo per passione»

Unirà idealmente l’Italia, con una lunghissima e faticosissima pedalata, dall’Etna fino al passo dello Stelvio, passando per la Calabria e tutta la costa adriatica: 1.500 chilometri da percorrere in cento ore. No stop. Con un tratto di poco più di tre chilometri da fare a nuoto, ovvero lo stretto di Messina che divide la Sicilia dal continente. È la nuova sfida di Yuri Giupponi, operaio ventiseienne di Zogno, che dal 2014 ha inanellato una serie di imprese su due ruote. «Per pura passione», dice. Iniziò con la Roma-Zogno in 33 ore, nel 2015 la Parigi-Bergamo in 43 ore, quindi lo scorso anno la Barcellona-Bergamo in 51 ore.

Il 18 giugno il tentativo, ancora più difficile, di attraversare tutta l’Italia, partendo di notte, dai 2.000 metri del rifugio Sapienza sull’Etna fino ai 2.700 metri del passo dello Stelvio. Lo stesso 18 giugno, alle 8,30, sarà alla partenza della traversata a nuoto dello stretto di Messina, supportato per la sicurezza da un’agenzia locale che organizza ogni anno tentativi simili. Ad accompagnarlo nella lunghissima pedalata un team composto da Andrea Fustinoni (l’organizzatore), il fisioterapista Demetrio Ricci, per le riprese video e le foto Giovanni Ferrari, Alessandro Gotti e Lionello Rocca come supporto tecnico, quindi Angelo Gualdi autista del camper al seguito. Come per Barcellona, lo sponsor principale sarà l’azienda Azotar. L’allenamento? «Faccio dai 250 ai 300 chilometri al giorno, nei fine settimana - dice Yuri -.

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