«Franco, un vero leader positivo»
Atletica in lutto per la morte di Togni

È stata staffetta di lacrime e incredulità venerdì a Sorisole, dove in serata è stata allestita la camera ardente di Franco Togni.

Dalla notizia della scomparsa di Togni, tradito due giorni fa da una lingua di neve a quota 2.300, nei pressi del passo di Valsecca, i messaggi di affetto e di cordoglio alla famiglia (lascia la moglie Patrizia e i tre figli Manuel, Simona e Gabriele) si sono moltiplicati di ora in ora, molti dei quali provenienti dal mondo dell’atletica. Sportivo doc (una decina le discipline praticate), Togni era noto al grande pubblico per le sue imprese sulla distanza di Filippide. L’ultima della serie era arrivata un mese e mezzo fa a Ravenna (titolo italiano categoria master 55), mentre la più celebre era datata ’96 a Carpi, quando allenandosi nei ritagli di tempo lasciati dal lavoro conquistò addirittura il titolo assoluto: «Per me che a quei tempi ero un ragazzino, è stato un modello da seguire – le parole di Giovanni Gualdi, maratoneta seriano che con Togni ha fatto staffetta nell’albo d’oro tricolore –. Un leader positivo. Fa specie pensare che non ci sia più: era una di quelle persone che pensi siano immortali». Partirà dall’abitazione di via Buonarrotti, in direzione della chiesa parrocchiale, l’ultimo viaggio del maratoneta brembano, i cui funerali sono in programma lunedì pomeriggio alle 15.

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