Il ritorno del lupo in Bergamasca
Inviato il Dna negli Stati Uniti

L’orso, almeno sulle Orobie bergamasche, non dà segni della sua presenza da circa un anno. Diverso il caso dell’altro grande predatore che sta tornando sulle nostre montagne: il lupo, salito alla ribalta anche nella nostra provincia dopo la predazione di 32 pecore alcuni giorni fa, sopra Foppolo (filmato poi da alcune fototrappole).

Di predazione ancora presunta, comunque, parla sempre la Polizia provinciale finché non arriveranno i risultati delle analisi dei campioni di saliva prelevati dalle carcasse e inviati a un centro specializzato negli Stati Uniti. Ci vorrà qualche mese, probabilmente, per avere l’esito.

Con la ricomparsa sulle Orobie anche del lupo, però, si torna a parlare del problema della convivenza con allevatori e pastori. «Convivenza possibile», va ripetendo la Regione. «Stiamo gestendo la presenza del lupo - specificava recentemente in un comunicato l’assessore all’Ambiente Claudia Terzi - nell’ambito del progetto Life Wolfalp. Grazie a questo è stato possibile finanziare l’acquisto dei recinti elettrificati, per la custodia del bestiame, che vengono distribuiti agli allevatori. In Lombardia non vi è presenza di branchi ma solo di qualche individuo in transito».

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