L’inchiesta bis sulla morte di Astori
Indagato un altro medico: lunedì dal pm

Lo anticipa il quotidiano «La Nazione»: è il direttore della Medicina sportiva di Careggi, Pietro Amedeo Modesti, a cui sarebbero contestati la soppressione, distruzione e occultamento di atti che per la Procura sarebbero veri.

C’è un altro medico indagato per la morte di Davide Astori, di San Pellegrino, il capitano della Fiorentina trovato senza vita il 4 marzo 2018 nella sua camera d’albergo a Udine. È il direttore della Medicina sportiva di Careggi, Pietro Amedeo Modesti. Lo scrive oggi, sabato 13 luglio, la cronaca de «La Nazione», anticipando che lunedì 15 luglio lo stesso Modesti, con il professor Giorgio Galanti e la sua collaboratrice Loira Toncelli, sarà sentito in procura dal pubblico ministero Antonino Nastasi, titolare dell’inchiesta. I tre medici, secondo l’accusa, sono finiti nel fascicolo bis, per il referto di un esame, lo «strain» (serve per accertare la contrattilità e la distensività del muscolo cardiaco), che fra le carte non c’era e che, secondo l’ipotesi dell’accusa, sarebbe stato fabbricato per attestare un esame non effettuato o che, al tempo, non venne refertato. L’inchiesta principale vede invece indagati Galanti e il suo collega di Cagliari Francesco Stagno, i medici che rilasciarono il giudizio di idoneità allo sport agonistico ad Astori.

A Pietro Amedeo Modesti, (estraneo alla prima inchiesta) e al quale un paio di settimane fa sono stati sequestrati computer e cellulare, sempre secondo «La Nazione», sarebbe contestata la soppressione, distruzione e occultamento di atti che per la Procura sarebbero veri. L’ipotesi è che il direttore di Medicina sportiva abbia cercato di distruggere il certificato dell’esame dello «strain» a cui sarebbe stato sottoposto Astori ma che all’epoca non era stato refertato e solo successivamente era stato stampato dal computer della Medicina sportiva di Careggi, la struttura oggi diretta da Modesti. Il documento comunque è arrivato in Procura

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