Sindaci, l’impegno svuota il portafoglio
«Spese comunali pagate di tasca nostra»

Benzina, autostrada, assicurazioni e tante altre spese quotidiane. Fare il sindaco costa e spesso l’indennità si azzera; a volte il saldo è addirittura negativo. In difficoltà soprattutto chi è chiamato ad amministrare piccoli Comuni.

Dalla benzina alle spese dell’autostrada, a volte anche la cancelleria e i fiori per le manifestazioni. Fare il sindaco, soprattutto nei Comuni piccoli, costa e spesso dell’indennità di carica resta poco, se non nulla. A volte il saldo è perfino negativo. Incontri a Bergamo in Provincia, a Milano in Regione, ma anche quelli di Comunità montane, Consorzi ed enti vari: nella maggior parte dei casi è proprio il primo cittadino a dover presenziare e a fine mese si trova a dover detrarre le spese dall’indennità, poco più di 1.200 euro lordi per i Comuni fino a 1.000 abitanti.

Dalle valli alla pianura, i sindaci raccontano le loro esperienze. «Mediamente in un anno, il sindaco di un piccolo Comune ci rimette tra i 2.000 e i 3.000 euro», dice il primo cittadino di Lenna e presidente della Comunità montana della Valle Brembana, Jonathan Lobati. C’è poi chi si offre anche di compartecipare alle spese di eventi e manifestazioni in programma: «Si fa volentieri – precisa il sindaco di Pontirolo, Gigliola Breviario –. Non mi piace dirlo, ma capita che io o i miei assessori offriamo i fiori per non pesare ulteriormente sulle casse comunali».

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