Ultraleggero caduto, nuovo esposto
E i carabinieri sentono i testimoni

Sale a due il numero degli esposti sull’incidente avvenuto domenica 26 febbraio sulle piste da sci di Foppolo. Intanto i carabinieri di Branzi hanno ricevuto delega dalla Procura per sentire alcuni dei testimoni della vicenda.

Dopo l’esposto presentato dall’avvocato Silvio Lussana lunedì, mercoledì 1° marzo ci ha pensato Pietro Corio a spiegare alla magistratura che cosa sia successo domenica scorsa a Foppolo, quando l’ultraleggero R22 beta ha improvvisamente perso potenza e quota, schiantandosi sulla pista da sci, a pochi metri dalla Terrazza Salomon e dal vicino tapis roulant. «Sono un papà che ha assistito alla caduta dell’elicottero e che nel raggio di quei pochi metri aveva tre bambini, fortunatamente usciti illesi», aveva scritto al nostro giornale. Mercoledì Corio ha presentato un esposto alla Procura di Vicenza (la città in cui lavora durante la settimana) raccontando la domenica di panico. «Mio figlio, per non essere colpito dall’elicottero si è buttato nel burrone verso Carona, mia figlia si è buttata a terra e l’elicottero le è passato sopra di pochi centimetri», aveva scritto nella mail inviata alla nostra redazione. Ma il suo esposto potrebbe non essere l’ultimo. I carabinieri di Branzi hanno ricevuto delega dalla Procura per sentire alcuni dei testimoni della vicenda. Nel frattempo, contrariamente a quanto filtrato martedì, l’Ansv, l’agenzia nazionale per la sicurezza in volo competente in materia d’inchieste di sicurezza su incidenti gravi, ha deciso di non aprire un’indagine non avendo l’obbligo di farlo per alcune tipologie di velivoli, tra cui gli ultraleggeri.

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