Malore dopo tuffo nel lago a Sarnico
Resta grave il 21enne di Castelli Calepio

È ancora riservata la prognosi del 21enne marocchino di Castelli Calepio che sabato, intorno alle 16, probabilmente a causa di un malore, ha rischiato l’annegamento nel lago d’Iseo.

Per venti minuti il suo cuore è rimasto in arresto, motivo per cui i medici hanno deciso di utilizzare l’ecmo, un’apparecchiatura che grazie alla circolazione extracorporea permette di pulire il sangue attraverso un polmone artificiale, eliminando l’anidride carbonica e fornendogli ossigeno. «Hamza aveva deciso di trascorrere l’ultimo giorno di Ramadan con gli amici, al lago – racconta lo zio Omar –. Si è sentito male dopo essersi tuffato, inspiegabilmente. Non aveva mangiato prima di entrare in acqua». Un pomeriggio di divertimento si è trasformato in un inferno per la comitiva di amici che hanno visto Hamza tuffarsi e non riemergere più in superficie. A soccorrerlo per primo è stato Ismail Merfou, operaio di 19 anni di Paratico, origini marocchine e nato in Italia. Nel frattempo è scattata l’allerta e fortunatamente è sopraggiunta l’idroambulanza degli Operatori polivalenti salvataggio in acqua (Opsa), della Croce Rossa che si trovava in pattugliamento nelle vicinanze, nel porto Ponecla di Predore. Il ventunenne, quindi, è stato portato in superficie da un operatore Opsa insieme a Ismail e all’aiuto di un altro amico, un giovane 19 anni di Villongo.

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