«Sfondate le sbarre del passaggio a livello
Poteva fare una strage, quanta paura»

Parla il conducente del furgone rapinato a San Paolo d’Argon. Convalidato l’arresto del veronese fermato dopo la rocambolesca fuga.

«È stato un grande spavento. In tanti anni di lavoro non mi è capitato niente del genere». Queste le parole di Demetrio Azzolin, minacciato venerdì sera (16 novembre) da un uomo armato di coltello mentre era al volante del suo furgone a San Paolo d’Argon.

Fortunatamente ha riportato lievi contusioni, con una prognosi di cinque giorni, per via degli strattoni subiti dall’uomo che si è impossessato del suo furgone. «Mi ha puntato una lama all’addome - ha raccontato Azzolin ricordando quei momenti drammatici mentre era fermo nei pressi del passaggio a livello – non ho potuto fare altro che lasciargli il furgone».

Sabato mattina in direttissima E. C., il ventottenne di Porto San Pancrazio (Verona) ha ammesso la sua responsabilità dopo essere finito in manette venerdì sera con le accuse di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale, arrestato dai carabinieri di Trescore. «Volevo tornare a Verona – si è giustificato il giovane veronese –, ma non avevo soldi e non sapevo la strada. Ho chiesto un passaggio, poi in uno scatto d’ira mi sono impossessato del mezzo».

Secondo quanto ricostruito il giovane, con precedenti penali e al momento senza una fissa dimora, poco prima delle 19 avrebbe aggredito un automobilista fermo, a bordo del suo Renault Kangoo, al passaggio a livello di Carobbio degli Angeli: prima avrebbe chiesto al conducente un passaggio per Verona, poi lo avrebbe letteralmente strattonato fuori dal mezzo, minacciandolo con un arnese appuntito (forse un cacciavite o un taglierino).

Impossessatosi del mezzo, ha sfondato le sbarre del passaggio a livello ed è fuggito: il derubato, allertando i carabinieri, aiutato dall’automobilista che era alle sue spalle nella colonna, lo ha inseguito.

All’altezza di Gorlago i militari di Trescore lo hanno intercettato nella sua fuga a forte velocità, ma il 28enne invece di fermarsi ha puntato direttamente contro la pattuglia, cercando di speronarla. Solo la veloce retromarcia di un appuntato ha permesso di evitare lo scontro.

La fuga è proseguita a forte velocità ancora per un tratto, finché nel comune di San Paolo d’Argon, a un incrocio, è finito contro un carro attrezzi. Dopo un ulteriore tentativo di fuggire a piedi il giovane è stato bloccato e arrestato.

«Sono in cura perché bipolare – ha spiegato ieri al giudice Andrea Guadagnino, assistito dall’avvocato Ivano Fedele – Sono scappato perché ho pensato fosse meglio».

L’arresto è stato convalidato per ora con custodia in carcere: E. C. tornerà in aula il 20 novembre, davanti al Collegio (la rapina aggravata è infatti di competenza collegiale, non del giudice monocratico), anche per valutare una eventuale perizia psichiatrica.

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