Statale 42 in tilt, Val Cavallina paralizzata
«Ma perchè non fare i lavori di notte?»

Lavori in corso, traffico in tilt, l’arteria della Val Cavallina paralizzata e tanti, tanti disagi. Con conseguenti proteste. I lavori sono quelli che da tre giorni sono in corso sulla statale 42 all’altezza di Vigano San Martino, in località Martina.

L’impresa che li sta eseguendo ha posato, per lavorare in sicurezza, i semafori provvisori che regolano il senso unico alternato, creando però inevitabilmente lunghissime colonne di veicoli che intasano un po’ tutta media e alta Val Cavallina.

L’Anas - competente sulla statale - deve ristrutturare un canale in cui viene convogliata l’acqua sotto la superficie d’asfalto: «L’intervento prevede la ricostruzione di un attraversamento idraulico al km 41.500 – spiega una nota dell’Anas –. Per questo motivo nei pressi del cantiere è stato istituito, il 13 dicembre, un senso unico alternato che è rimasto attivo fino alla sera del 14. Tolto la notte, ancora nella mattinata del 15 è stato riposizionato per le operazioni di ripristino del manto stradale». I lavori dovrebbero finire in questa giornata, entro mezzogiorno.

Molti dei numerosi automobilisti che da Lovere a Bergamo percorrono quotidianamente quella che è di fatto l’unica grande via di comunicazione della Valle Cavallina non l’hanno presa bene. Su Facebook, dove già da anni proliferano i gruppi dedicati alla statale, ormai famigerata per il ripetersi di situazioni del genere, i commenti fioccano.

«In un paese civile 10 km di coda si formano soltanto in caso di incidente – scrive il sindaco di Spinone, Simone Scaburri –. Non per un cantiere che dovrebbe essere ragionato nella programmazione. Mentre il Governo (non) cambia, la strada peggiora pure...». Un altro utente, Nicola, è stremato: «Ogni giorno colonna... io non ne posso più». Fabrizio, invece, urla (per iscritto) quello che pensa la stragrande maggioranza dei viaggiatori: «Di notte i lavori bisogna farli, di notte!».

I motivi tecnici

La notte: il punto dolente dell’intero inghippo è proprio questo. L’Anas fa sapere che l’intervento non poteva essere eseguito al chiar di luna per ragioni squisitamente tecniche.

«Bisogna dare il tempo alle strutture realizzate in giornata di consolidarsi – riferisce ancora Anas –. D’altro canto i lavori sono stati concentrati in soli tre giorni per fare in modo di portarli a termine il prima possibile». Sconsolato, il sindaco di Vigano San Martino, Massimo Armati, spiega: «Ho chiesto all’Anas di velocizzare al massimo la procedura perché il disagio delle persone che abitano in Valle è notevolissimo».

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