Chiusura del punto nascite di Piario
I sindaci pronti a dare battaglia

Il punto nascita dell’ospedale Locatelli di Piario è destinato alla chiusura. I sindaci però sono pronti a dare battaglia per opporsi in tutti i modi.

«Facciamo fronte unico: andiamo in Regione, e, se non basta, andiamo direttamente a bussare a Roma». L’appello è del sindaco di Piario, Pietro Visini, che chiama a raccolta i primi cittadini delle valli Seriana e di Scalve per opporsi alla chiusura. «Ci dobbiamo muovere tutti insieme – dice Visini - e dobbiamo farlo in fretta. Non è possibile che in alcune regioni d’Italia ci siano reparti che contino non più di cento nascite all’anno che non vengono toccati mentre noi, che superiamo i 400 bimbi all’anno, siamo costretti a chiudere. Ma questa è l’Italia e il buonsenso non sta certamente al governo, ne abbiamo la dimostrazione. Spero si possa lavorare con tutti i sindaci perché non venga davvero chiuso un servizio essenziale come questo: coinvolge tutto il territorio da Gazzaniga fino all’Alta Valle Seriana, ma anche la Valle di Scalve». «Grave» è l’aggettivo che, a caldo, più ricorre nei commenti degli amministratori. «È una grave perdita – dice il sindaco di Castione (e consigliere provinciale), Angelo Migliorati –. A me sembra una decisione folle e mi auguro davvero che la Regione possa impugnarla in qualche modo. Si tratta di un servizio fondamentale, ma anche di una struttura in cui i Comuni hanno investito tanto. Bisogna tornare ad avere sensibilità per la montagna. Porterò certamente anche in Provincia le istanze del territorio».

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