Clusone, il parroco operato al cuore con un robot: «Vivrò il Natale in serenità»

Don Giuliano Borlini operato con un doppio intervento in Humanitas Gavazzeni e al Bolognini.

«Un robot mi ha salvato la vita». Don Giuliano Borlini, classe 1951, parroco a Clusone, è ancora incredulo. Il 29 ottobre è stato operato in Humanitas Gavazzeni dopo che una coronarografia aveva individuato placche nelle coronarie che rischiavano di provocargli un infarto, il secondo dopo quello avuto alla fine del 2020. «Un esame diagnostico di controllo svolto ad ottobre 2021, all’ospedale di Seriate, ha rivelato che poteva ancora esserci il rischio di un nuovo infarto se le coronarie non venivano liberate. E in mio aiuto è arrivato un robot», racconta il sacerdote ricordando i giorni dell’intervento, due mesi fa.

Il robot che cura il cuore ha una «mano» ferma e salda, «polsi» che ruotano a 360 gradi e «occhi» che riescono a vedere dettagli che sfuggirebbero a chiunque. Dal 2019 è il «braccio potenziato» del dottor Alfonso Agnino di Humanitas Gavazzeni, cardiochirurgo specializzato da oltre 10 anni nell’uso di tecniche mininvasive video-assistite. «I benefici dell’operazione con il robot sono stati immediati – raconta il parroco –, ho solo tre piccole cicatrici e provato poco dolore. Il recupero è stato quasi immediato, senza controindicazioni. Sto bene e, con la necessaria prudenza, sono pronto a vivere il Natale in serenità nella mia comunità – continua don Borlini –. A Clusone campeggia la “Danza Macabra” e io invito sempre, soprattutto i giovani, ad osservarle senza averne paura. Quell’affresco ci insegna che la vita non è un gioco e che vale la pena viverla fino in fondo. Un monito che, nel corso dei momenti più bui della mia malattia, non ho dimenticato. Ho sempre sentito la vicinanza di Dio e ho confidato in lui, ma mi sono anche affidato alla scienza e alla tecnologia di ultima generazione in campo medico; come durante la prima ondata di Covid sono ricorso alla tecnologia video e ai social per restare vicino alla comunità e portare avanti il mio servizio».

A salvare il cuore di don Borlini sono stati due interventi svolti congiuntamente dall’équipe di cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni – con la presenza del dottor Wouter Oosterlinck, referente europeo della chirurgia coronarica mininvasiva robotica – e dal team di Cardiologia interventistica dell’ospedale Bolognini di Seriate, diretto dal dottor Davide Personeni. «In Humanitas Gavazzeni abbiamo svolto la prima fase dell’intervento, vale a dire il prelievo dell’arteria mammaria mediante il robot. Successivamente il paziente è stato trasferito a Seriate per l’angioplastica – spiega il dottor Agnino –. L’intervento con il robot è stato fondamentale perché ha permesso di evitare l’apertura del torace, che avrebbe comportato maggiori difficoltà e rischi post operatori. Grazie al robot abbiamo anche potuto effettuare l’operazione senza fermare il cuore e utilizzare la circolazione extracorporea. Il risultato è stato un’operazione svolta in modo mini invasivo con solo una piccola incisione». Al Bolognini, dove «la cardiologia interventistica è tra le prime in Lombardia per la cura della malattia coronarica», come spiega il dottor Personeni, è stato realizzato il secondo intervento, che ha consentito a don Borlini di tornare alla vita di prima, in salute.

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