Disturbi alimentari,allarme in Bergamasca
Due pagine su «L’Eco» di mercoledì

Anoressia, bulimia, «binge eating», disturbi sottosoglia, forme ibride ed «ednos»: i disturbi del comportamento alimentare sono particolarmente diffusi in provincia di Bergamo, con una prevalenza superiore rispetto al dato medio italiano.

Tra le aree più colpite ci sono Bergamo, Treviglio e la valle Seriana dove, a Piario, è prevista l’apertura di un centro riabilitativo per la cura e la prevenzione dei disturbi alimentari. È quanto emerge da una ricerca condotta dal Servizio epidemiologico di Ats Bergamo.

L’analisi ha riguardato 1.405 persone che, tra il 2008 e il 2017, hanno avuto una diagnosi riconducibile ai Dca, dunque circa 140 persone all’anno. L’anoressia è il disturbo più diffuso (pari a 5,5 per 10.000 abitanti), seguito dalla bulimia (2,2 per 10.000 abitanti): entrambi i disturbi risultano sensibilmente più elevati nella fascia di età 15-34 anni (l’anoressia fa registrare un tasso di 17,2 per 10.000 e la Bulimia del 5,7 per 10.000).

Rispetto alla media italiana, la provincia di Bergamo appare superiore sia come prevalenza generale di popolazione (0,12%), sia come prevalenza età-specifica nella fascia 15-34 anni (0,29%).

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