È morta Luciana Previtali Radici
I funerali mercoledì alle 15 a Leffe

Una donna di cuore, decisa, intraprendente, piena di vitalità. Una moglie, una madre, un’imprenditrice.

Tutto questo era Luciana Previtali Radici, morta lunedì 8 agosto all’età di 90 anni. Il 28 febbraio 1946 aveva sposato l’imprenditore tessile Gianni Radici, e con lui aveva iniziato una vita che ruoterà attorno a due valori: la famiglia e il lavoro. Nata a Bergamo il 13 dicembre 1925 da una famiglia di impresari edili molto conosciuta in città, a soli vent’anni la «signora Luciana» - come tutti la chiamavano - si era trasferisce a Leffe, paese natale di Gianni: dal matrimonio nascono sei figli (Paolo, Maria Grazia, Brunella, Angelo, Fausto - scomparso nel 2002 - e Maurizio), 19 nipoti e 20 pronipoti. I suoi funerali verranno celebrati mercoledì 10 agosto alle 15 nella chiesa parrocchiale di Leffe: la camera ardente è allestita nell’abitazione di via Miravalle 13 nel paese seriano.

Contemporaneamente, era rimasta accanto al marito nella crescita di un gruppo industriale di successo, sia che nella successiva malattia: nella primavera del 1995 Gianni era stato colpito da un ictus e nel 2005 è morto all’età di 81 anni. Fin da quando aveva 30 anni, Luciana Radici ha sempre profuso profonde energie in attività benefiche per lo sviluppo sociale, sia sul territorio locale e nazionale, come nelle aree estere di insediamento del gruppo. È stata tra le altre cose vicepresidente della Fondazione della Comunità bergamasca (e poi presidente onoraria) e fondatrice di importanti associazioni della città, tra cui la Lega italiana per la lotta contro i tumori, il club Amitié sans frontières, il Lions club Bergamo le Mura. Significativo il contributo dato all’istituto «Mario Negri», a sostegno della ricerca scientifica, e agli Ospedali Riuniti di Bergamo, per la realizzazione del nuovo dipartimento di pediatria e dei reparti di oncologia, neurologia e patologia neonatale. A riconoscimento del suo impegno, oltre all’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana conferitale nel 2012, a marzo 2008 ha ricevuto il premio «Rosa Camuna» della Regione Lombardia.

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