Incendi boschivi, nel 2022 bruciati 72 ettari: la nuova mappa del rischio

Prevenzione. La stagione più soggetta ai roghi non è più l’inverno, ma la primavera a causa del cambiamento climatico. L’anno scorso segnalati un centinaio di episodi.

Lo scorso anno gli incendi nella nostra provincia sono aumentati considerevolmente in termini numerici rispetto all’anno precedente, mentre in riferimento alla superficie hanno interessato il 7% di terreno in più. Si sono verificati, infatti, secondo i dati ancora provvisori forniti dal Centro operativo regionale Aib Lombardia dei Vigili del fuoco, con sede a Curno, 100 incendi rispetto ai 28 del 2021. Va detto che il conteggio del 2022 è provvisorio: molti episodi sono minimi e può darsi che non rientreranno nel censimento definitivo. Nello specifico, 20 hanno superato l’ettaro di superficie per un totale di 60 ettari. Il più esteso si è verificato il 10 febbraio a Sorisole sui versanti della Valle del Giongo. La maggior parte (80) sono stati di ridotte dimensioni (12 ettari in totale). La superficie interessata è stata in totale di 72 ettari. Nel 2021 sono stati registrati 28 incendi su una superficie complessiva di 67 ettari, solo 7 hanno superato l’ettaro di superficie (63 ettari in totale), la maggior parte (21) sono stati di ridotte dimensioni (4 ettari in totale). Il più esteso si è verificato il 28 marzo 2021 in località Orridi di Taleggio.

Il nuovo Piano regionale

Negli ultimi anni il fenomeno degli incendi boschivi sta cambiando. Grazie anche ad un’efficiente organizzazione antincendio sul nostro territorio non si registrano più incendi di grandi dimensioni come avveniva negli anni 90. E la stagione più a rischio, a causa del cambiamento climatico, non è più l’inverno, ma la tarda primavera. La conferma arriva anche dal nuovo Piano delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi (Piano Aib) per l’anno 2023, pubblicato nei giorni scorsi, nel quale la Regione Lombardia ha analizzato i dati relativi agli incendi verificatisi negli anni precedenti per descrivere l’andamento del fenomeno e per elaborare la classificazione di rischio dei territori di ogni Comune e degli Enti impegnati nelle operazioni di spegnimento.Il PIano ha indicato nella classe di rischio più alta 5 (su una scala da 1 a 5) 12 Comuni bergamaschi.

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