Integrazione significa comunicazione
Castione, i profughi insegnano inglese

La comunicazione rappresenta meglio di ogni altra azione il concetto di scambio. Succede quindi che, a Castione della Presolana, da qualche tempo i 55 profughi alloggiati a Villa Jesus, mentre frequentano le lezioni di italiano, insegnano ai residenti del posto inglese e francese.

Sono lezioni aperte a tutti dove non si studiano le basi della grammatica ma si parla, si racconta la propria storia, la propria cultura e si pongono le prime basi per l’integrazione.

Il «Comitato di cittadini per costruire l’accoglienza in Valle Seriana» ha incentivato e promosso questa iniziativa ideata da Marianna Agnelli, coordinatrice Caritas per Villa Jesus. Nato spontaneamente alcuni giorni dopo l’arrivo dei primi migranti a Rovetta, conta tra i fondatori Enrico Scandella, Leone Minuscoli, Mina Ferrari, Abele Caffi, Daniela Ferrari e tanti altri che in risposta ad alcuni atteggiamenti per loro incomprensibili hanno deciso di ritrovarsi per «costruire», come cittadini, l’accoglienza sul territorio. Al primo gruppo si sono aggiunte nel tempo molte persone provenienti da tutti i comuni dell’alta valle, circa cinquanta partecipanti attivi che dedicano il loro tempo per questo progetto di accoglienza dei migranti e di sensibilizzazione degli abitanti del luogo. Oggi il comitato fa parte anche del forum dell’immigrazione della Provincia di Bergamo.

«Siamo consapevoli che in un periodo di difficoltà generale l’arrivo dei profughi ha ulteriormente destabilizzato il nostro territorio, ma secondo noi può questa essere un’occasione per mettere in crisi le nostre convinzioni e decidere come vogliamo vivere questo momento. Ognuno può fare nel suo piccolo la sua parte, questi ragazzi oggi sono sul nostro territorio e ognuno di noi può fare molto per integrarli e il comitato sta lavorando in questa direzione».

Leone Minuscoli spiega come il progetto di integrazione potrebbe coinvolgere anche un territorio più allargato: «Ci piacerebbe che anche altri comuni collaborassero dando a questi ragazzi la possibilità di rendersi utili e di aiutare le nostre comunità, anche quelle che non li ospitano direttamente sul proprio territorio. A Clusone ad esempio, che si trova a due passi da Rovetta, potrebbero mantenere la pineta pulita, ma è solo una delle tante ipotesi».

Per ulteriori informazioni sulle iniziative del comitato è a disposizione la mail [email protected].

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