La vita con le protesi a passo di valzer
«Ballare è una conquista di libertà»

La storia di Renato Visinoni. Salvato dalla setticemia, ma ha perso braccia e gambe. «Le difficoltà si possono superare».

Un due tre, un due tre... è il passo base del ballo liscio, una rapida sequenza di movimenti dei piedi che impacciano chi non è abituato al ritmo della musica e anche chi non se la sente di mettersi in gioco, per la paura di apparire goffo e impacciato. Per quanti invece hanno scoperto che la vita è il bene più prezioso che abbiamo e che una vita per essere bella deve essere piena di relazioni, il ballo può diventare uno straordinario strumento di incontro e di comunicazione. Lo sa bene Renato Visinoni, cinquantaseienne di Castione della Presolana, che da otto anni vive con quattro protesi al posto delle sue braccia e delle sue gambe: dopo essere stato il primo in Italia, nelle sue condizioni, ad ottenere una regolare patente di guida, da qualche tempo ha riscoperto anche la passione giovanile per il ballo liscio.

Alcuni mesi fa ha iniziato a frequentare la «Scuola di ballo Mery» a Vertova e la grazia e la leggerezza con cui oggi si muove in pista, quando indossa camicia e gilet, pantaloni e scarpe eleganti, non lasciano certo immaginare che sotto ci siano protesi in titanio, plastica, carbonio e acciaio. La sua storia è stata ripercorsa in un video che circola in rete, realizzato da Beppe Locatelli e Gigi Pezzoli, che lavorano insieme per piccole produzioni televisive, il primo come conduttore e il secondo come tecnico factotum.

«Dire che la mia vita è affascinante – racconta Renato Visinoni a L’Eco di Bergamo – è eccessivo, anche se mi rendo conto che per chi mi osserva e ha voglia di ascoltarmi rivela alcuni aspetti che oggi rischiano di non essere considerati nella loro giusta importanza, come la forza di carattere, la voglia di superare i problemi della vita, la fiducia nelle persone che mi vogliono bene e che mi stanno vicine».

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