Leone, il pugile finito ad Auschwitz
in scena con gli studenti a Casnigo

Il vigore e il coraggio della «nobile arte», forte e determinata anche nella «leggerezza» di studenti-attori.

È in programma venerdì 1° aprile alle 20.45 al teatro dell’Oratorio di Casnigo (ingresso libero) lo spettacolo teatrale «Ballata ultima per un campione», portato in scena dalla compagnia «Pesi Piuma» formata dagli allievi delle classi 3ª LA e 5ª LB del liceo dell’ISISS «Valle Seriana» di Gazzaniga. I ragazzi, guidati da Elisabetta Cosseddu docente ed autrice del testo, hanno formato una vera e propria compagnia, che richiama la categoria del pugile Leone Efrati, morto ad Auschwitz nel 1944. La regia di Umberto Zanoletti del Teatro Minimo ha consentito di portare in scena la «prima» a Nembro ed una replica a Gazzaniga.

Lo spettacolo approfondisce la vita di un campione del pugilato, guanto d’oro a Chicago nel 1935, finito ad Auschwitz per le leggi razziali, nonostante potesse restare in salvo negli Stati Uniti d’America, dove era ammirato e osannato dalle folle nei palazzetti dello sport e sui ring più prestigiosi. Il protagonista della storia morì per essersi lanciato a difesa del fratello, aggredito dopo un combattimento vincente di Leone. Su di lui i kapò del campo di prigionia avevano perso scommesse elevate. «Abbiamo incontrato Giuseppe Zarfati, nipote del pugili - spiegano i ragazzi - e dialogato via Skype con i figli che oggi risiedono in Israele. È una storia che ci ha appassionato ed è entrata dentro di noi nel profondo». A Leone Efrati i ragazzi dedicano anche un preciso impegno: farlo reintegrare negli annali della Federboxe, dove la sua scomoda foto di ebreo fu tolta e mai reintegrata. Per non dimenticare. Mai.

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