L’allenatore Livio Magoni, video-reporter per L’Eco: «Vi mostro come è uno Skidome»

L’opera. Il famoso tecnico delle più note sciatrici internazionali, oggi tecnico della Nazionale femminile di sci austriaca, si trova a Druskininkai in Lituania per preparare la stagione delle atlete. Selvinese doc, sogna che anche l’altopiano di Selvino possa realizzare un impianto sportivo dal valore internazionale.

Skidome a Selvino sì o no? Il dibattito si è riacceso in questi giorni spinto dalla scadenza a fine anno dell’Accordo di programma che i proponenti (le società Selvino Snow e Neveland) hanno chiesto al Comune di rinnovare per poter produrre a Provincia e Regione nuovi documenti sull’impatto ambientale dell’opera in tutti i suoi aspetti: dal consumo di suolo alle questioni urbanistiche. Il Comune di Selvino ha annunciato in una lettera che porterà la questione all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. Intanto l’opera si è arenata: sono infatti passati 11 anni da quando fu firmato l’Accordo di programma per far partire l’iter di realizzazione. Nel mezzo si sono inserite parecchie variabili e, nel frattempo, anche la sensibilità e l’attenzione all’ambiente sono cresciute, quindi non è più pensabile ragionare su un’opera come a Selvino si faceva negli anni d’oro.

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Al di là delle decisioni che saranno prese dalle istituzioni, resta interessante comprendere più a fondo come funziona uno Skidome. In Europa ne sono sorti 36, non tutti con piste lunghe a sufficienza per essere utilizzate dalle squadre agonistiche. In questi giorni le principali squadre nazionali di sci si stanno allenando nello Skidome realizzato a Druskininkai, una città termale nel sud della Lituania. La struttura è stata realizzata con una pista lunga 400 metri con quattro cambi di pendenza, quindi un impianto adatto ai team nazionali e agli sci club con squadre agonistiche.

Lo Skidome di Druskininkai spiegato da Livio Magoni

In Europa sono sorti 36 Skidome, non tutti con piste lunghe a sufficienza per essere utilizzate dalle squadre agonistiche. In questi giorni le principali squadre nazionali di sci si stanno allenando nello Skidome realizzato a Druskininkai, una città termale nel sud della Lituania

Proprio in questi giorni, nello Skidome lituano si sta allenando la Nazionale di sci femminile austriaca allenata da Livio Magoni (unico italiano nella storia di questa titolatissima squadra), di Selvino. Fratello della campionessa olimpica Paola e dell’allenatore di calcio (ex giocatore) Oscar, è un big dello sci internazionale. In passato è stato responsabile tecnico della Nazionale Azzurra femminile e della Nazionale slovena femminile nella quale contribuì ai successi di Tina Maze, poi allenatore della sciatrice slovena Meta Hrovat e della slovacca Petra Vlhová. Livio Magoni non prende posizione sull’opera in discussione a Selvino ma racconta, dal suo autorevole ruolo tecnico nel mondo dello sci, come funziona uno Skidome e quali benefici porta alla località che lo realizza. Lo fa a modo suo, da bergamasco concreto: «Le mostro i turni di occupazione dello Skidome in Lituania dove a settembre e a ottobre si allenano le nazionali di sci, tra cui quella austriaca per la quale lavoro io: vede un buco libero? Non c’è. È sempre pieno dalle 6,30 fino alle 22,30. E le squadre pagano, non solo il biglietto ma anche la linea di discesa ogni volta, un affitto giornaliero della skiroom per la preparazione dei materiali, l’affitto di mezzi per il trasporto dall’aeroporto alla struttura. E nel pacchetto ci sono gli alloggi. Così il paese resta vitale anche nei mesi morti del turismo. Ne beneficiano tutti, anche i negozi. Ciò significa che lo Skidome funziona, sia per chi lo gestisce sia per chi lo utilizza».

Lo Skidome di Druskininkai: la pista

«Diventeremmo un altopiano di fama internazionale. Tra l’altro, anche tante squadre giovanili importanti vorrebbero portare i ragazzi a Selvino perché, dopo aver sperimentato l’estate sulla pista in plastica, si dicono entusiaste pure delle altre attrazioni per lo svago dei ragazzi che già ci sono e funzionano bene. Perché non allargare i nostri confini?».

Lo Skidome di Druskininkai: la pista

«Io parlo semplicemente da tecnico dello sci – tiene a sottolineare Livio –. Non tifo per nessuno nell’idea progettuale a Selvino, neanche per me stesso come qualcuno potrebbe malignare. Io racconto quel che osservo nel mondo quando giro come tecnico di nazionali di sci e vedo Skidome crescere in tanti Paesi europei perché piacciono ai turisti e sono necessari alle squadre agonistiche. Pensi che in Finlandia, dove c’è neve in gran parte dell’anno, ne stanno costruendo persino uno a fianco della pista all’aperto». Livio Magoni viene spesso interpellato da colleghi di altre nazionali sul futuro Skidome di Selvino e lui che fa? «Posso solo sorridere...Un sorriso amaro perché il mio paese potrebbe avere un’opera di valore mondiale, non solo regionale o nazionale. Diventeremmo un altopiano di fama internazionale. Tra l’altro, anche tante squadre giovanili importanti vorrebbero portare i ragazzi a Selvino perché, dopo aver sperimentato l’estate sulla pista in plastica, si dicono entusiaste pure delle altre attrazioni per lo svago dei ragazzi che già ci sono e funzionano bene. Perché non allargare i nostri confini?». Livio non entra nelle questioni burocratiche che un’opera così importante richiede, ma mostra solo quello che vive nella sua professione e lo fa anche con alcuni video che alleghiamo a questo articolo. Il tecnico selvinese della Nazionale austriaca femminile di sci racconta in prima persona come è strutturato lo Skidome in Lituania. Buona visione! Il dibattito sullo Skidome a Selvino resta aperto...

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