Morì in guerra in Albania 75 anni fa
I parenti scoprono dove è sepolto

Ci sono voluti oltre settant’anni per sapere dove le spoglie mortali del fante Angelo Bosatelli, di Villa d’Ogna, erano state sepolte. E quest’anno la famiglia, che vive nel paese seriano, intende ricordare il suo caro, nel 75° della scomparsa, con particolare intensità.

Nulla di straordinario, s’intende, ma un significativo momento di raccoglimento e di preghiera, nell’anniversario della morte avvenuta il 17 marzo 1941 sul fronte albanese, dinnanzi alle fotografie che lo ritraggono e conservate con particolare cura e affetto dai figli e dai nipoti. Una storia triste quella del fante di Villa d’Ogna, che, nel secondo conflitto mondiale, perse la vita a 26 anni in Albania a seguito di un bombardamento mentre presidiava con altri commilitoni una postazione militare italiana. Delle sue spoglie mortali nulla si è poi saputo, circa il luogo della loro sepoltura, fino a un paio di anni fa, nonostante le accurate e continue ricerche dei famigliari.

Solo pochi anni fa, esattamente il 19 gennaio 2011, grazie all’interessamento dell’associazione Fanti di Villa d’Ogna, Angelo Bosatelli, allora sindaco del paese seriano, conobbe Cesare Morali, presidente dell’associazione Fanti di Bergamo, al quale raccontò la storia del nonno. «Morali, continua Bosatelli – prese a cuore la sua vicenda e indirizzò una lettera allo Stato Maggiore dell’Esercito e altra lettera alla Direzione generale per il personale militare Esercito Italiano. Questi enti interessarono il ministero della Difesa e, in tal modo, abbiamo finalmente scoperto dove si trovano le spoglie di mio nonno». Nella lettera di risposta del ministero della Difesa infatti si legge che «quando il commissario generale curò la ricerca e il recupero dei militari italiani deceduti in territorio albanese, ivi compresi quelli sepolti nei cimiteri di guerra ubicati nella zona Mali Beshishtit, queste spoglie furono definitivamente sistemate nell’Ossario del Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari, dove saranno custodite e onorate per sempre».

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