Piario: «Vivo tormentato dal dubbio
Mio padre può essere stato ucciso»

«Quando ho visto in televisione quello che è successo all’ospedale di Piario è cominciato il mio tormento: papà è morto il 2 novembre, era malato e non abbiamo mai sospettato di nulla. Ma ora mi chiedo: è stato il tumore a ucciderlo o qualcuno lo ha avvelenato?».

Armando Guerinoni, figlio di Adamo, pensionato di 76 anni di Gorno morto all’ospedale di Piario una notte dopo il suo ricovero, è un fiume in piena. «Lo abbiamo cremato e ora non verremo mai a sapere la verità. A cosa serve andare dai carabinieri? Ci ho pensato, certo, ma poi mi sono detto: cosa gli vado a raccontare? Non ho niente in mano, non ho la cartella clinica, non so se quell’infermiera era al lavoro la notte in cui è morto mio padre, non so cosa gli hanno dato. Io so che il sabato sera si è sentito male, l’ho portato all’ospedale di corsa e la notte tra domenica e lunedì è morto. Era malato da tempo, come potevamo avere dei sospetti? Adesso mi sento in colpa perché non abbiamo nemmeno una salma da far riesumare. Le altre famiglie potranno sapere la verità, io non la saprò mai».

Saranno le indagini a stabilire le eventuali responsabilità sui decessi sospetti all’ospedale di Piario. Le indagini sono partite da una denuncia presentata ai carabinieri dai vertici dell’ospedale il 6 novembre, quattro giorni dopo la morte di Adamo Guerinoni. Quella stessa mattina nel reparto di Medicina un altro paziente è finito in coma e un terzo si è svegliato 24 ore dopo. E alcune fiale di Valium sono misteriosamente sparite: troppo per pensare a una coincidenza. Il giorno dopo un esposto anonimo è stato inviato a tre sindaci della zona: «Nel reparto di Medicina dell’ospedale di Piario si muore. La situazione è fuori controllo. Andate a indagare».

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