Prima vittima a Bergamo del Covid-19
Per parenti e vicini quarantena domestica

Già malato da tempo e dunque con un quadro clinico già compromesso, l’anziano è morto nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dov’era stato trasferito in ambulanza nella giornata di sabato dall’ospedale di Alzano Lombardo.

Un pensionato di 83 anni che, finché le forze gliel’hanno consentito, si spostava dalla sua casa di via Castagna 9 a Villa di Serio al massimo per andare a bere un caffè al bar del centro e fare ritorno. Ernesto Ravelli, da tutti conosciuto come Tino, è la prima vittima bergamasca del coronavirus e la quinta delle 7 a livello nazionale.

Già malato da tempo e dunque con un quadro clinico già compromesso, l’anziano è morto nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dov’era stato trasferito in ambulanza – con un’apposita barella di «biocontenimento» – nella giornata di sabato dall’ospedale di Alzano Lombardo dove l’anziano si era inizialmente presentato al Pronto soccorso e dove era stato sottoposto al tampone del «Covid-19», poi risultato positivo. Nei confronti dei familiari stretti e dei vicini di casa – alcuni di recente erano intervenuti in suo soccorso dopo che era caduto a terra nel cortile – è scattata una misura di quarantena domestica. Di fatto il cortile del centro di Villa di Serio dove il pensionato abitava con uno dei tre figli è stato isolato.

Tramite i medici di famiglia, Ats ha anche contattato i parenti più lontani dell’anziano, nativo di Alzano Sopra ma che ha sempre vissuto a Villa di Serio, per capire se avessero avuto contatti recenti con l’ottantatreenne. Sposato, la moglie vive da anni in una casa di riposo della provincia: tre figli, uno – Daniele – vive con lui, mentre gli altri due, Delia e Paolo, abitano fuori paese. Anche loro sono stati interessati dalle misure di isolamento precauzionali. Viste anche le circostanze, la data dei funerali non è ancora stata fissata.

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