«Qui troverete cibo per la mente»
A Cà Manì inaugurata la biblioteca

Cittadini e amministratori alla cerimonia a Cazzano S. Andrea. Il sindaco: dobbiamo tornare ai valori di un tempo, dialogo e incontro personale e questo è il luogo ideale. Una scrittrice, ospite della casa durante la guerra, ha donato un dipinto e un libro.

«Dobbiamo tornare ai valori di un tempo, al dialogo e all’incontro personale che eviti l’eccessiva mediazione delle nuove tecnologie. Una biblioteca è per questo un luogo ideale, per certi versi innovativo». Le parole cariche di entusiasmo del sindaco Sergio Spampatti hanno fatto da prologo, domenica 22 maggio, a Cazzano S. Andrea al taglio del nastro della nuova sede della biblioteca comunale, ospitata nei locali dell’antica Cà Manì, al centro dell’omonimo parco pubblico pure rimesso a nuovo nelle strutture di gioco.

Nel suo intervento Spampatti ha ricordato i 396 mila euro di contributo governativo, ma anche l’impegno che sin dagli Anni ’90 ha visto in campo le varie amministrazioni per salvaguardare quello che era diventato un rudere, dandogli nuova vita soprattutto con l’intervento radicale del 2006.

Sindaco in quegli anni era Nunziante Consiglio, oggi senatore e presidente dell’associazione «Cazzano in festa» che ha curato per l’occasione un sontuoso rinfresco. «Bisogna allargare i meriti anche all’ex sindaco Castelli e alla sua lungimiranza - ha detto fra l’altro Consiglio – e alla centralità che ha avuto Cà Manì per le successive amministrazioni. Cazzano non è Londra e nemmeno New York, ma è davvero invidiabile la rete di strutture di cui gode, ricordando anche l’oratorio inaugurato meno di due anni fa».

L’assessore ai lavori pubblici Luca Morstabilini ha sottolineato la bontà del lavoro svolto dall’impresa Perico Renato di Villa di Serio, dal progettista Matteo Maffeis e più in generale da quanti (compresi molti volontari) hanno sostenuto i lavori e anche il trasloco dai vecchi, angusti spazi in Municipio. Per sottolineare le radici di una storia che unisce Cà Manì all’evoluzione del paese sono state esposte varie foto con immagini d’epoca e dei lavori.

Fra gli ospiti, un applaudito saluto è stato riservato a Milena De Salvatore, 75 anni di Milano, che fra il 1943 ed il 1945, ancora bambina, fu ospitata per due anni a Cazzano. Fuggiva dai bombardamenti e dai rastrellamenti che avevano portato alla deportazione il padre Giovanni e fu ospitata nella casa di Giacomo Canali e Bartolomea Moretti. «Cazzano è fra i miei ricordi più cari - ha detto commossa – e sono onorata dell’invito e dell’accoglienza». Milena ha donato al comune un dipinto, opera del padre, «con il profilo dei monti bergamaschi» e una copia di un libro di fiabe da lei scritto. «Ho lavorato come bibliotecaria al Castello Sforzesco – ha detto ancora – e leggere è il cibo della mente».

Il pomeriggio, baciato dal sole cocente, è proseguito con le citazioni letterarie proposte dalle studentesse Margot, Ramona, Ilaria, Laura ed Emma (poi a fianco del sindaco per il taglio del nastro) e con i ricordi di impegno e dedizione di Floriano Franchina, che seguì negli Anni ’80 i primi passi della biblioteca.

Un tocco di amarcord in rima è arrivato grazie alla poesia, distribuita a tutti i presenti, del cazzanese Amadio Bertocchi, che ha sottolineato come a Cà Manì nel 1911 nacque suo padre. Il parroco don Egidio Rivola ha benedetto «i locali, ma soprattutto quanti frequenteranno questo luogo», prima che il volo di decine di palloncini colorati sancisse un lieto pomeriggio di festa, allietato in chiusura dalle musiche di Mauro Donini.

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