Rovetta: corteo infinito per il geometra
che si è schiantato contro un camion

Più che le parole, hanno detto tutto il silenzio surreale del corteo e la commozione che, al termine dell’omelia, ha coinvolto anche il parroco don Severo Fornoni.

C’era l’intensità di un comune sospiro ai funerali di Ernesto Oprandi, celebrati lunedì 25 gennaio nella parrocchiale di Rovetta. La bara con il geometra (morto sul colpo venerdì 22 gennaio nel terribile schianto contro un camion sulla provinciale verso Clusone) era attesa sul sagrato da una folla composta e accompagnata da un infinito corteo, ove spiccavano il labaro dell’Avis, i gagliardetti dei Gruppi Alpini della zona, la locale Confraternita e i ragazzi della locale societá sportiva. Le Penne Nere hanno portato a spalla il feretro (poi tumulato nel cimitero di Fino del Monte), seguito anche dai compagni di scuola dei figli di Ernesto.

La chiesa non ha potuto contenere tutti coloro che, anche da Fino, dalle Fiorine di Clusone e da tutta la Valle, hanno voluto dedicare un affettuoso abbraccio alla mamma Gianna, alla moglie Rita, ai figli Emanuele e Lorenzo e al fratello Vincenzo. «La morte di Ernesto - ha detto don Severo nell’omelia - ci sbatte in faccia le domande di sempre sul senso della vita». «Ci aiuta - ha aggiunto richiamando il Vangelo della Passione di Matteo - a riscoprire una dimensione verticale della vita e del nostro agire quotidiano. Non abbiamo risposte facili, ma possiamo avvalerci della luce del Vangelo e del Cristo Risorto».

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