Sara, uccisa ad Albino con 24 coltellate
Il Pm chiede 30 anni per il marito killer

Le richieste della pubblica accusa per Amine El Ghazzali, marocchino finito a processo con l’amante per l’omicidio della moglie a giugno dell’anno scorso.

Al Tribunale di Bergamo stamattina, 28 aprile, si è tenuta l’udienza per il processo a carico di Amine El Ghazzali, cittadino marocchino di 26 anni accusato di aver ucciso a coltellate la moglie Sara El Omri il 2 giugno dell’anno scorso lungo la pista ciclabile di Albino lungo il fiume Serio. La ragazza era stata trovata agonizzante dai passanti e prima di morire era riuscita a dire: «Lui mi ha ucciso», riferendosi al marito che in quel momento era presente insieme ai primi soccorritori. Il pubblico ministero Raffaella Latorraca ha chiesto la condanna del marito a 30 anni di reclusione per omicidio aggravato dalla crudeltà. La ragazza fu uccisa – come stabilì l’autopsia – con 24 coltellate.

Coinvolta nella vicenda anche una minorenne svizzera, ritenuta dagli inquirenti l’amante di El Ghazzali e accusata di concorso in omicidio (ma lei ha sempre negato gli addebiti): la sua posizione è in carico al Tribunale dei minorenni di Brescia, al quale la giovane tramite i suoi legali ha chiesto di poter accedere all’affidamento in prova ai servizi sociali. Il marito della vittima nell’interrogatorio del gip dopo il fermo aveva cercato di ridimensionare la propria responsabilità raccontando che la moglie «aveva il coltello e voleva aggredirmi. Io ho perso la testa e ho reagito».

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