Trovano «gavetta» di soldato americano
Appello per rintracciare i discendenti

Gorno. Giulio Borlini e il papà trovano il recipiente di un militare Usa. «Speriamo di rintracciare i discendenti».

Una passione sfrenata per la storia, in tutte le sue forme. È seguendo questa passione che Giulio Borlini, studente 20enne residente a Gorno, insieme al papà Luigi si è imbattuto, durante una visita in un mercatino dell’usato a Bergamo, in una gavetta appartenente ad un soldato americano, e risalente alla Seconda guerra mondiale. «Appena l’abbiamo vista – racconta il giovane – l’abbiamo presa. Portata a casa, è stata pulita per bene ed abbiamo trovato incise sulla gavetta, utilizzata da soldati per il rancio, questo nome: James Cardinalli.

E a fianco Oran, Naples, Rome. 39107414. Abbiamo pensato che siano il nome, il cognome, le tre città da cui è passato e per la cui liberazione ha combattuto. Tra l’altro, osservazione che faccio io, non sono città qualunque, ma sono state tre città in cui gli Alleati sono sbarcati. In dettaglio: ad Oran, in Algeria, nel novembre 1942 sono sbarcati nel porto della città e l’hanno liberata; nel settembre 1943 sono sbarcati a Salerno e poi hanno liberato il porto di Napoli; nel gennaio 1944 sono sbarcati ad Anzio per poi, dopo molto tempo, liberare la capitale in giugno dello stesso anno. Infine, il numero, pensiamo sia la matricola del soldato».

Questo semplice oggetto testimonia così la storia di un soldato americano che combatté nel Mediterraneo la Seconda guerra mondiale, ed il desiderio di Giulio Borlini e del padre è quello di trovare i famigliari del proprietario. «Quando su tali oggetti è inciso un simbolo, un nome - sottolinea il 20enne -, qualcosa che serva da indizio per le ricerche, abbiamo sempre cercato di indagare a fondo. Sappiamo che conservano sempre la storia della persona che l’ha posseduta, come se conservassero la sua anima. Perciò ci piacerebbe tanto ricostruire la storia di questa gavetta, cercare di capire quali spostamenti e quali battaglie ha dovuto affrontare il soldato che la possedeva e magari anche perché l’ha persa. La speranza è di trovare magari i parenti, i discendenti del soldato. In Internet ho trovato qualche informazione sul proprietario: nacque nel 1918 in California e si arruolò nel 1942 nell’esercito statunitense. Probabile che ora non sia più in vita. La nostra più grande storia di ricerca in questi anni – conclude – è stata quella dell’aereo americano precipitato sul Monte Menna, nel Comune di Oltre il Colle, il 4 ottobre 1944».

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