Un saluto «petaloso» da Copparo
Una bergamasca incontra Matteo

Da Bergamo fino a Copparo per incontrare Margherita e Matteo, l’inventore di «petaloso». Lo ha fatto Beatrice Previtali, studentessa ad Albino e residente a Nembro, prossima alla Maturità: proprio lei ci racconta in questo articolo il suo «appuntamento» speciale.

«Volevo dire che un fiore è pieno di petali». Così ha esordito Matteo all’inizio del nostro incontro avvenuto nelle scorse settimane a Copparo, paese della provincia di Ferrara dove il bambino abita con la sua famiglia. Tante le mie curiosità e le domande che avevo preparato, ma tra una chiacchiera e un pasticcino il tempo è volato.

Accolti nella casa di Matteo, ho chiacchierato con lui, la sua famiglia e la sua maestra Margherita per scoprire l’autentica storia di «petaloso» che mi ha appassionato e sorpreso fin da subito. È stata una grande emozione vedere «dal vivo» il quaderno di Matteo e poter leggere la correzione della maestra. Una scritta fatta con la classica biro rossa riempiva il centro pagina, ma questa volta non era un errore comune bensì «un errore bello».

«Matteo è sempre stato così - afferma il papà Marco -. Tende a fare una sintesi di tutto ciò che vuole dire. Mamma Lisa conferma: «Ogni giorno inventa parole perché vorrebbe sempre velocizzare e rendere semplice quello che ha da dire. Quindi per noi quella di “petaloso” non è stata una novità».

Insomma, Matteo è un bambino estremamente simpatico, attivo e sorridente. Il suo sorriso smagliante che mi ha aspettava all’inizio della strada rispecchia il suo essere, così semplice e spontaneo come la sua parola «petaloso». «Il fatto di aver inventato la parola fa proprio parte del carattere di Matteo. È così, un po’… “frizzante”. Non è un neologista, ma probabilmente in quel momento aveva bisogno di esprimere quel concetto. È solo frutto della sua spontaneità» commenta la sua maestra. Grazie al racconto di Matteo e alle testimonianze dei genitori e del fratello, oltre che a quella della maestra ho raccolto molte informazioni che serviranno per introdurre il tema del mio lavoro per la Maturità. Un grazie a Margherita, maestra dal cuore profondo che svolge quotidianamente con dedizione e amore il suo lavoro.

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