Imbrattata sede della Lega a Pradalunga
I precedenti. Zaia: solidarietà a Salvini

Ancora un nuovo atto vandalico nei confronti di una sede di una sezione della Lega, quella di Pradalunga.

Questa volta è successo a Pradalunga e nella notte ignoti sono intervenuti imbrattando con vernice nera e rossa la vetrina della sede della sezione della Lega di Pradalunga e Cornale, in via Gritti.

La notizia è circolata nelle scorse ore su Facebook, sulla pagina della sezione leghista, con una dura contestazione verso i vandali. Lo scorso 20 agosto anche a Pontida vandali avevano colpito il pratone della Lega: in quel caso era stata cancellata la scritta verde «Padroni in casa nostra», con l’utilizzo di vernice bianca.

Non è la prima volta che succede. Proprio alla fine dello scorso giugno, alla vigilia del raduno del primo luglio scorso la «P» iniziale era stata sovrastata da una «L», un ritocco che di fatto ha ribaltato il senso dello slogan leghista. Sempre la «L», al posto della «P», era apparsa anche a febbraio e, prima ancora, in occasione del raduno antirazzista tenutosi nell’aprile del 2017: nella circostanza la scritta venne coperta dai militanti leghisti, in attesa poi di ripristinarla, nel giro di qualche settimana.

Nelle scorse settimane erano state prese di mira anche le sedi di Bergamo e Sant’Omobono, con scritte contro Matteo Salvini.
«Esprimo totale vicinanza umana e istituzionale al Ministro Salvini, ancora una volta fatto oggetto di pesanti intimidazioni con il raid da parte di ignoti antidemocratici alla sede della Lega di Pradalunga. Sappiano gli autori che la democrazia e le Istituzioni democraticamente elette non hanno paura e non arretreranno di un millimetro sulla strada del cambiamento» commenta il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando «l’ennesimo atto intimidatorio compiuto ai danni del Ministro dell’Interno, che segue quelli recenti di Bergamo e Sant’Omobono e il vero e proprio attentato, fortunatamente fallito, a Treviso».

«Qualcuno sta tentando di esacerbare il clima sociale e politico attaccando un’alta carica dello Stato e ciò che rappresenta - aggiunge Zaia - ma non ci riuscirà, primo perché mi auguro che gli autori vengano quanto prima assicurati alla giustizia, secondo perché ogni tipo di violenza, lungi dallo spaventare, rafforza e unisce tutti coloro che credono nella democrazia».

Sull’episodio di Pradalunga indaga la Digos della questura di Bergamo.

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