Pirano e Portorose
tra saline e acque termali

Regioni gialle, arancioni, rosse. Limitazioni, divieti, distanziamenti. Parole che scandiscono una quotidianità sempre più incerta. I turisti, i vacanzieri attendono trepidanti che la bella stagione porti notizie più confortanti.

Regioni gialle, arancioni, rosse. Limitazioni, divieti, distanziamenti. Parole che scandiscono una quotidianità sempre più incerta. I turisti, i vacanzieri attendono trepidanti che la bella stagione porti notizie più confortanti. Il comparto è ormai al collasso. La scorsa estate ha prevalso un turismo di prossimità. Quest’anno andrà meglio? Difficile fare pronostici. Dopo i viaggi virtuali, ora è comunque arrivato il tempo di pensare almeno a un viaggio non troppo distante dalle mura domestiche.

Una meta ideale e vicina, 4 ore di autostrada da Bergamo, è il lembo di costa slovena affacciata su uno dei punti più belli dell’alto Adriatico. Portorose e Pirano sono due delle località più apprezzate: le separa una manciata di passi e insieme formano un microcosmo di delizie rivierasche capace di racchiudere l’offerta di benessere più completa d’Europa; una riserva naturalistica che con le rinomate saline di Sicciole e di Pirano forma anche un museo a cielo aperto; splendidi monumenti e romantici scorci da utilizzare come quinte di momenti unici da vivere in coppia o in famiglia.

Pirano, incantevole borgo che fu un punto strategico della Serenissima Repubblica di Venezia, vanta una bellissima piazza Tartini, confinante su un lato con il mare. Qui è presente un edificio in stile gotico veneziano del XV secolo con una targa in pietra su cui è presente la scritta «Lassa pur dir-Lascia che parlino». Secondo una leggenda popolare, si ritiene che la targa faccia bella mostra di sé tra le eleganti monofore dell’edificio per volontà di un ricco mercante veneziano, innamorato di una ragazza piranese a cui aveva donato la dimora. Le malelingue le rendevano la vita difficile e per lenire il suo dispiacere, il mercante, con beffarda ironia, fece apporre la targa come omaggio al loro amore. L’eco cavalleresca di quel gesto ha oltrepassato indenne i secoli e ancora adesso ispira la cifra stilistica dell’ospitalità locale, capace di armonizzare alla perfezione raffinatezza e cura dei clienti. Passeggiare verso il tramonto, con il rumore del mare in lontananza, lasciandosi avvolgere dall’atmosfera della piazza con i suoi lampioni rétro, le architetture mitteleuropee che si alternano a quelle veneziane e le luci che escono dai caffè, è semplicemente magico.

Prima di cena ci si può accomodare nella veranda del Cafè Teater del Teatro Tartini - «bomboniera» del 1910 - per un calice di vino o un cocktail: la sua atmosfera d’antan permette di vivere incantati momenti quasi sospesi nel tempo. Questa zona è anche un vero e proprio giacimento di eccellenze enogastronomiche e per la cena si può optare per uno dei ristoranti con affaccio sulla piazza, come La Bottega dei sapori, o per un vero e proprio tempio del gusto con terrazza vista mare quale Rizibizi, ristorante ubicato appena fuori dal borgo.

Se si desidera, appunto, qualche ora di benessere a due o in famiglia, a Portorose non c’è che l’imbarazzo della scelta con la sua lunga tradizione termale secolare, iniziata, grazie alla sapienza dei monaci Benedettini, già nel XIII secolo. La costa istriana che si estende tra le saline di Sicciole fino a Strugnano (toccando, appunto, Portorose) è rinomata per la salutare varietà della sua offerta termale che, tra le altre cose, include fanghi salini unici e la salamoia o acqua madre delle saline di Sicciole, vero e proprio toccasana: quest’acqua marina concentrata è, infatti, ricca di minerali, come bromo, iodio e magnesio, potenti alleati delle naturali difese dell’organismo e capaci di regalare une verve ringiovanente, favorendo la circolazione sanguinea e l’eliminazione delle tossine. I fanghi salini sono frutto di un lungo processo di cristallizzazione che imprigiona le sostanze benefiche di cui è ricca questa zona di “dialogo” tra terra e mare. Un altro elemento importante di Portorose sono le piscine con acqua marina riscaldata e quelle di “ricchissima” acqua termominerale.

La passeggiata sul lungomare tra Portorose e Pirano è il percorso ideale per riempirsi i polmoni di aria salutare e gli occhi di incanto. Dà su un golfo meraviglioso, è punteggiata di giardini, ville storiche (abitate un tempo dalla nobiltà e l’alta borghesia dell’Impero austro-ungarico) ed edifici antichi, come il cinque stelle hotel Kempinski Palace del 1910 o gli imponenti ottocenteschi magazzini del sale, ora particolari spazi museali. Arriva a Piazza Tartini, dove può continuare tra il dedalo di vicoletti del centro storico di Pirano, risalendone la parte collinare, bordata dalle mura di difesa cittadine.

Per informazioni Portorose e Pirano: www.portoroz.si

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