LI ALTRI CH' A BEN FAR PUOSER LI 'NGEGNI
IF VI, 77 ss.
E io a lui: «Ancor vo' che mi 'nsegni,
e che di più parlar mi facci dono.
Farinata e 'l Tegghiaio, che fuor sì degni,
Iacopo Rusticucci, Arrigo e 'l Mosca
e li altri ch'a ben far puoser li 'ngegni,
dimmi ove sono e fa ch'io li conosca;
ché gran disio mi stringe di savere
se 'l ciel li addolcia, o lo 'nferno li attosca».
E quelli: «Ei son tra l'anime più nere:
diverse colpe giù li grava al fondo:
se tanto scendi, là i potrai vedere.
Continuando la conversazione con Ciacco, il goloso informato sulle vicende politiche fiorentine, Dante vuole conoscere il destino di alcuni personaggi famosi del tempo suo: Farinata, il Tegghiaio, ed altri che si erano spesi per il bene della città e dei cittadini: coloro che a ben far puosero gli ingegni. Dante si aspetterebbe che uomini del genere si trovino beati, vale a dire realizzati, felici nel Paradiso.
La risposta di Ciacco è sorprendente: costoro si trovano tra le anime più nere, nei cerchi successivi dell'Inferno, e Dante li incontrerà successivamente. Non è sufficiente il ben far per raggiungere la felicità definitiva; anzi, a volte l'attivismo e la passione eccessiva per la politica non solo non è efficace ma può portare alla dannazione.
Enzo Noris