I numeri, a volte, parlano con più forza delle parole. L'Istat, nell'audizione sul Documento programmatico di finanza pubblica, ha messo nero su bianco ciò che da tempo si percepisce: i giovani stanno diventando una risorsa 'scarsa', e la loro assenza pesa come un macigno sull'equilibrio sociale ed economico del Paese. Non solo pochi, ma anche sottovalutati. Il nodo, secondo l'Istituto di statistica, è nei salari, ancora lontani dal riconoscere il reale contributo di competenze che le nuove generazioni portano in dote alle imprese e alla pubblica amministrazione.Uno sguardo più ravvicinato alla realtà bergamasca lo offre il recente report dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia, che registra un leggero aumento della popolazione lavorativa tra i 20 e i 39 anni nel decennio 2024-2034. Ma la proiezione al 2050 è tutt'altro che rassicurante: un calo netto, definito 'estremamente preoccupante'. Una montagna demografica che si svuota dal basso.Il servizio di Paola Abrate
I numeri, a volte, parlano con più forza delle parole. L'Istat, nell'audizione sul Documento programmatico di finanza pubblica, ha messo nero su bianco ciò che da tempo si percepisce: i giovani stanno diventando una risorsa 'scarsa', e la loro assenza pesa come un macigno sull'equilibrio sociale ed economico del Paese. Non solo pochi, ma anche sottovalutati. Il nodo, secondo l'Istituto di statistica, è nei salari, ancora lontani dal riconoscere il reale contributo di competenze che le nuove generazioni portano in dote alle imprese e alla pubblica amministrazione.Uno sguardo più ravvicinato alla realtà bergamasca lo offre il recente report dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia, che registra un leggero aumento della popolazione lavorativa tra i 20 e i 39 anni nel decennio 2024-2034. Ma la proiezione al 2050 è tutt'altro che rassicurante: un calo netto, definito 'estremamente preoccupante'. Una montagna demografica che si svuota dal basso.Il servizio di Paola Abrate