La pista della ’ndrangheta nell’indagine di Castelli
LA RECENSIONE. Mimmo Castelli, già al centro del romanzo «Il Dio dello stretto» (Fandango 2023), ritorna protagonista nel nuovo libro di Vins Gallico «Onda calabra» sempre per l’editore Fandango.
LA RECENSIONE. Mimmo Castelli, già al centro del romanzo «Il Dio dello stretto» (Fandango 2023), ritorna protagonista nel nuovo libro di Vins Gallico «Onda calabra» sempre per l’editore Fandango.
DA LEGGERE. Romanzo di formazione dal taglio fortemente realista, «Il furto» (La Nave di Teseo, nella bella ed efficace traduzione di Alberto Cristofori) è l’ultimo libro del Premio Nobel britannico-tanzaniano Abdulrazak Gurnah e il primo da lui scritto dopo il prestigioso titolo assegnatogli nel 2021.
LA RECENSIONE. Figlio di una famiglia originaria di Livorno, Edgar Morin è il più importante filosofo e sociologo francese la cui lunga vita fra poco più di un mese taglierà il traguardo dei 104 anni.
LA RECENSIONE. Un romanzo potente e capace, dalla lingua raffinata e con due personaggi difficilmente dimenticabili.
Esiste sempre un punto preciso in cui la grande storia fatta di eventi memorabili finisce per coincidere con la storia minima e famigliare di ognuno. Punti esatti in cui poter scovare nel proprio passato, e in quello della propria famiglia, …
LA RECENSIONE. Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Francesco Lo Savio vengono ora raccontati in un bellissimo e godibile romanzo di Andrea Pomella, «Vite nell’oro e nel blu» (Einaudi), che li ritrae in tutto il loro percorso artistico ed esistenziale tra colpi di testa, scandali, successi e fallimenti.
LA RECENSIONE. Premio Nobel per la letteratura nel 2023, lo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse ha scritto nella sua carriera romanzi, racconti, poesie, libri per bambini, saggi e opere teatrali, tradotti in oltre quaranta lingue.
IL LIBRO DELLA SETTIMANA . «Cosa c’entrano le stelle»È un volume raro ed essenziale per avvicinarsi e conoscere meglio la figura di un teologo originale ed eclettico
LA RECENSIONE. Sorta di diario pubblico in forma di catalogo intimo e privato, l’ultimo libro di Vittorio Sgarbi, «Natività. Madre e Figlio nell’arte» (La nave di Teseo), vive di una tensione inedita e a tratti dolorosa, che detta il passo di una relazione, quella tra madre e figlio, irrisolta eppure meravigliosamente studiata, indagata e celebrata nei secoli.
LA RECENSIONE. La Premio Nobel per la letteratura 2024 conferma con «Non dico addio» la forza e la capacità di agire su un punto minimo, su una protagonista esile per descrivere e dare corpo ad un tempo grande e difficile, buio e terrificante da contenere non banalizzandolo come quello che fu per la Corea la fine degli anni Quaranta.
LA RECENSIONE. Due vite distanti, a tratti agli antipodi, un’origine comune e ora un dolore che in qualche modo unisce, seppure nelle differenze e in quella incapacità tutta tipica di una generazione - la Z - di capire e affrontare i cambiamenti, tanto più se luttuosi.
LA RECENSIONE. Jonathan Littell ha abituato i suoi lettori, fin con il suo esordio «Le Benevole» (Einaudi), ad esplorare il male e la crudeltà fin dentro ai suoi anfratti più tetri.
LA RECENSIONE. Libri sul calcio e sulle tragedie che hanno costellato la storia del calcio.
LA RECENSIONE. Unione di memoria e letteratura, l’analisi di «Alla corte di mio padre» del Premio Nobel per la letteratura Isaac Bashevis Singer.
LA RECENSIONE. Pubblicato nel 2023 e ora tradotto in italiano da Antonietta Pastore per Einaudi, «La città e le sue mura incerte» di Haruki Murakami segna una sorta di ritorno alle origini del grande scrittore giapponese.
LA RECENSIONE. «La metà del mio tempo» è il lascito di un autore che ha saputo, in tempi cinici e nichilisti, offrire la magia dell’avventura letteraria.
LA RECENSIONE. Due libri, due recensioni veloci. Il parere di due giornalisti.
«Il fiume dalla foce alla fonte» di Piero Scanziani, un testo sulla vita vista da chi l’ha vissuta con coraggio e pienezza senza mai darsi pace.
LA RECENSIONE. Prima rivoluzione ad aprire le danze del Novecento, quella messicana del 1910 ha due principali protagonisti, Emiliano Zapata, anarchico e guerrigliero, e Francisco Villa, meglio conosciuto come Pancho, proprietario terriero e poi generale e politico.
Ci sono figure che rappresentano anche inconsapevolmente un’epoca attraversandola e dandole forma e spesso in alcuni casi mutandola nel profondo.
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