Un campionato da 5-5,5
Top Sportiello, flop Ciga

Che voto al campionato dell’Atalanta? I lettori del sito internet de L’Eco di Bergamo sono stati cattivelli con la squadra nerazzurra: in due giorni hanno votato in 1.700 e il 42% (723) ha rifilato un perentorio 5 all’Atalanta, mentre il 27% (471) è stato molto critico rifilandole addirittura 4. Il 69% del totale, più di due tifosi su tre, ha dunque bocciato l’Atalanta.

A salvare i nerazzurri con un 6 sono stati il 25% (432) dei lettori e soltanto il 2% (48) ha valutato da 7 il campionato dei bergamaschi. Nessun altro voto ha avuto percentuali rilevanti (in 16, nemmeno l’1%, ha regalato un 10 all’Atalanta). Che dire? Insufficienza sicuramente sì, ma non pesante.

Perché è vero che sulla carta era un’Atalanta che avrebbe dovuto puntare al centroclassifica in un’ottica di progressivo consolidamento della sua forza e dunque la missione è stata decisamente fallita e che il suo calcio è stato quasi sempre mediocre, avaro di spettacolo, ma è altrettanto indiscutibile che talvolta ci sono annate storte, non imputabili a precise responsabilità o a grossolani errori, e il club nerazzurro è stato comunque abile a mascherare le lacune e a tentare tutte le opzioni possibili (incluso l’esonero di mister Colantuono) per centrare l’obiettivo - minimo ma di inestimabile valore - della salvezza. Conquistata senza soffrire eccessivamente. Ecco perché il voto più giusto sarebbe probabilmente un 5-5,5.

Il momento più duro il ko casalingo per 2-1 contro il Torino, dopo i primi tre pareggi di fila della gestione Reja, che avrebbe potuto minare pericolosamente la fase di ricostruzione del nuovo allenatore, la giornata più bella il rocambolesco 3-2 di Palermo che ha regalato all’Atalanta la virtuale salvezza. L’impresa più prestigiosa l’1-0 di San Siro contro il Milan, il match più negativo forse il disastro di Udinese (perso 2-0 senza giocare). E infine la sfida-chiave (a posteriori), ovvero Atalanta-Cagliari 2-1 con la rovesciata vincente di Pinilla al 94’: senza quella perla dell’attaccante cileno chissà come sarebbe finito il campionato....

Sul miglior giocatore nerazzurro dell’annata non ci sono dubbi: Sportiello è stato incoronato sia dai tifosi, che si sono espressi attraverso il nostro sito web, sia dagli addetti ai lavori. Se l’Atalanta è rimasta ai margini dell’area retrocessione senza mai caderci dentro è stato in primis per merito del 23enne portiere nerazzurro - numero uno per parate e uscite di tutto il campionato - che è stato portentoso in numerose giornate (simbolico il match «eroico» contro il Napoli al Comunale con il rigore parato in zona Cesarini a Higuain). Pareri concordi anche sul secondo per rendimento, ovvero Maxi Moralez, il più continuo tra i giocatori di movimento: inventiva e sostanza con 5 gol e 6 assist. Sul podio inseriamo pure Pinilla, il cui innesto a gennaio si è rivelato assolutamente decisivo (6 reti, delle quali tre in rovesciata e due preziosissime contro Cagliari e Cesena).

Non è simpatico individuare il peggiore della stagione, ma - in rapporto alle sue potenzialità e al grande contributo che aveva dato nelle annate precedenti - è indubbio che per Cigarini sia stato un campionato negativo: nessun gol, rari lampi e un rendimento altalenante per il regista che - essendo il principale costruttore di gioco - avrebbe dovuto esprimersi con maggiore continuità visto che da lui dipendevano molte delle fortune della squadra. Pure il torneo del mastino Carmona, uno dei big della squadra, nazionale cileno, non è stato convincente a centrocampo.

Quanto a Denis - sempre per parlare di giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza - è stato sovente impalpabile, l’ombra del centravanti che Bergamo conosceva, però non si può nemmeno scordare che ha segnato 8 gol, nel girone d’andata è stato lui l’autore del colpaccio a San Siro contro il Milan, mentre nel ritorno le quattro reti segnate in tre giornate (la rovesciata e il rigore per il 2-1 al Sassuolo, il rigore all’Olimpico contro la Roma per l’1-1 e l’incornata nel recupero contro l’Empoli per il 2-2, prima del folle pugno a Tonelli) hanno consentito all’Atalanta di lanciare la volata salvezza. Ecco perché in definitiva il Tanque è da assolvere. E da ringraziare.

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