«Volo sul mondo
con Bergamo nel cuore»

Ermelina Lanzeni a 31 anni lavora alla Emirates Airline: «Un annuncio in televisione, il colloquio a Valencia, un training di due mesi e ho lasciato Cologno al Serio».

Sembra l’incipit di una commedia hollywoodiana la storia di Ermelina Lanzeni, 31enne di Cologno al Serio con un piede a Dubai e l’altro sugli Airbus 380 della Emirates Airline. Il primo ciak è ambientato in un salotto della Bassa Bergamasca, a giugno 2013. Ermelina e il suo fidanzato stanno guardando una partita di calcio del Milan: mentre sul maxi schermo si alternano immagini di tiri in porta e fuorigioco, lui le dice «Non ti amo più». Da copione il cuore le va in frantumi, gli occhi le si annacquano, ma non le impediscono di leggere un banner pubblicitario della Emirates che recita: «Vuoi lavorare con noi? Vai sul nostro sito».

Le sembra un segnale: afferra il pc e realizza di avere tutti i requisiti richiesti, anche se è a filo con l’età; ha 29 anni e le assistenti di volo che la compagnia sta cercando non possono averne più di 30. Compila il modulo e un mese dopo viene convocata a Valencia in Spagna per una quattro giorni intensiva di selezioni. Il 4 ottobre, giorno del suo 29° compleanno, riceve una telefonata: è stata assunta e il 22 novembre dovrà prendere un volo di sola andata con destinazione gli Emirati Arabi.

Oggi, due anni dopo, centinaia di città visitate e mille fusi sulle spalle, Ermelina racconta la sua affascinante vita da hostess, con cui concilia una carriera da make up artist. «All’inizio è stato difficile, soprattutto per quanto riguarda la convivenza con la mentalità musulmana: il primo appartamento in cui abitavo si trovava vicino a una moschea. Qui si prega cinque volte al giorno e il popolo è invitato al raccoglimento tramite un ripetitore: venivo svegliata di continuo dall’altoparlante che richiamava i fedeli. Ricordo che, appena arrivata, stavo mangiando una mela per strada, ignorando che si fosse in pieno Ramadan. Venni redarguita perché in quel periodo è vietato consumare cibo in pubblico anche a chi non è di credo musulmano».

Ma per Ermelina la partita più difficile si gioca nei due mesi e mezzo di addestramento propedeutici ai voli. «Prima di poter mettere piede su un aereo come componente dell’equipaggio è necessario seguire un corso intensivo scandito quasi quotidianamente da esami orali, pratici e scritti. È necessario anche acquisire nozioni di aeronautica pura, così come le procedure di emergenza. Nonostante fossi molto preparata, il primo viaggio si rivelò uno choc: 318 passeggeri, tutti indiani, diretti a New Delhi. In teoria avrei dovuto limitarmi a osservare i miei colleghi, ma dato che il volo era al completo, mi chiesero di aiutare: sbagliai a riporre i vassoi e mi dimenticai di dare le salviettine, perché non conoscevo a memoria le procedure. Il giorno dopo ero così demoralizzata da voler mollare e tornarmene a casa».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 6 dicembre

Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della Comunità Bergamasca. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per tre mesi l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA