Grumello, uno scolaro di 6 anni
in sala rianimazione per l'H1N1

Tosse, febbre e poi la solita bronchite, che aveva già avuto diverse volte da quando è nato, sei anni e mezzo fa. Finora però tutto si era risolto con antibiotici, tachipirina e qualche giorno a letto. Invece stavolta quell’inizio di bronchite era più forte del solito. Così i genitori hanno deciso di portarlo velocemente in ospedale, dove il piccolo è risultato positivo al tampone della nuova influenza H1N1 e ora il bambino, di Grumello del Monte, è ricoverato nel reparto di rianimazione pediatrica di un ospedale di Brescia.

Il bambino frequenta il primo anno delle elementari in una scuola in provincia di Brescia. Qualche giorno fa ha iniziato ad accusare sintomi dell’influenza: la febbre alta e mal di gola, poi un’infiammazione più forte delle basse vie respiratorie. Il bambino, in passato soggetto a bronchiti piuttosto frequenti, ha cominciato a tossire con insistenza, poi la respirazione si è fatta più faticosa e i genitori hanno deciso di portarlo al Pronto soccorso pediatrico. Dopo l’esito del tampone risultato positivo alla H1N1 e viste le condizioni del piccolo, i medici hanno deciso di ricoverarlo in isolamento, dove il bambino è stato intubato e dove per circa una settimana è stato curato con massicce dosi di antivirali.

«Ora – continua il padre –, nostro figlio è uscito dall’isolamento e i medici ci hanno detto che il virus è stato debellato. Ma la ripresa è molto lenta e non si riescono a risolvere del tutto i problemi a livello polmonare. Per questo, uscito dall’isolamento hanno deciso di trattenerlo nella sala di rianimazione pediatrica dell’ospedale. È ovvio che siamo preoccupati, però i medici ci dicono di stare tranquilli, pian piano nostro figlio di riprenderà. È sotto stretta osservazione, non possiamo che fidarci dei medici e sperare che tutto vada per il meglio. Il nostro bambino ha già avuto frequenti bronchiti, le basse vie respiratorie sono proprio un po’ il suo punto debole. Però è sempre andato tutto bene, anche se per lui la ripresa è magari un po’ più lenta che per altri bambini».

Quello del piccolo grumellese risulta il primo caso in zona con complicazioni serie dovute, secondo i medici, alle conseguenze della nuova influenza. In Val Calepio, come nel resto d’Italia, sono numerosi i bambini che hanno già contratto il virus o che in questi giorni sono a letto con l’influenza. Nelle scorse settimane, per fermare il contagio, il sindaco di Credaro, Heidi Andreina, aveva deciso di chiudere per due giorni sia le scuole elementari, che la materna.

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