Lettere: «E i cassaintegrati
che hanno già cambiato l'auto?»

Gentile redazione, è con grande amarezza che mi accingo a scrivere questa lettera, in merito alla notizia riguardante la sospensione del blocco per i veicoli euro 2 diesel in possesso di disoccupati e cassaintegrati.

Premetto che mi fa sorridere il fatto che, volendo interpretare la normativa a livello di tutela ambientale fine a se stessa, chi possieda un veicolo euro 2 diesel e conservi il posto di lavoro inquini e chi, con lo stesso veicolo ma senza lavoro non sia di peso con le proprie emissioni. Ma, tenendo conto del periodo di crisi che stiamo vivendo, direi che non vi è nulla da eccepire con la mozione appena approvata.

Ciò che mi fa indignare è che chi da cassaintegrato come il sottoscritto ha provveduto a sostituire il proprio veicolo nel rispetto dell'entrata in vigore della norma, a quanto pare avrebbe potuto attendere (rischiando soltando di incorrere in multe il cui ammontare difficilmente avrebbe raggiunto il costo di un veicolo nuovo) la data odierna per trovarsi magicamente a norma in quanto senza lavoro.


Nel mio caso ho dovuto sostituire un veicolo che, visti i km percorsi e lo stato di usura, sicuramente avrebbe potuto circolare ancora per due anni, lo stesso periodo entro il quale, tra cassa integrazione e mobilità, avrei potuto usufruire della nuova mozione. Rispettando (e non condividendo!) la legge, sono dunque andato incontro ad una spesa che ora risulta inutile o, quantomeno, posticipabile. Al contrario chi, per furbizia o reale impedimento economico, non ha sostituito la propria vettura, fino a quando non troverà una nuova occupazione potrà essere libero di inquinare (volevo dire circolare!).

La mia non vuole essere una critica alle norme che tutelano l'ambiente, quanto al modo in cui vengono proposte e imposte ai cittadini. Benvengano leggi contro l'inquinamento razionali e, soprattutto, uguali per tutti.
P. M.

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