Delitto di Vertova, Ndiogou
condannato a 22 anni e 6 mesi

Ventidue anni e 6 mesi. È la condanna inflitta nel primo pomeriggio di oggi dalla Corte d'Assise, dopo circa tre ore di camera di consiglio, a Alì Ndiogou il 40enne senegalese accusato di omicidio volontario per la morte di Maria Grazia Pezzoli, l'imprenditrice di Vertova uccisa a coltellate nel suo ufficio il 24 luglio del 2008 a Vertova.

La sentenza è stata letta intorno alle 15,30: per Ndiogou sono state escluse tutte le aggraventi, e il senegalese è stato anche condannato a un anno per il furto dei documenti del marito della vittima. Ma la Corte ha respinto la richiesta di risarcimento.

Questa mattina il pubblico ministero, Carmen Pugliese, nella sua requisitoria aveva chiesto l'ergastolo. Il magistrato - che aveva parlato all'incirca per un'ora e mezza - aveva motivato la sua richiesta parlando di un omicidio aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà sul corpo della vittima. Inoltre il pm aveva chiesto anche la condanna a un anno e mezzo per il furto dei documenti del marito della vittima, che erano poi stati ritrovati.

Subito dopo il pubblico ministero la parola è passata alla parte civile: un intervento durato circa mezz'ora nel quale è stata confermata la richiesta del pm, è stata avanzata la richiesta di un risarcimento da liquidare in separata sede, oltre a una provvisionale a favore del marito di 150 mila euro.

La difesa dell'accusato, assistito dall'avvocato Emanuela Sabbi, aveva invece chiesto l'assoluzione da tutte le accuse per non aver commesso il fatto. L'intervento dell'avvocato - durante il quale si è assistito a un acceso dibattito fra le parti - è durato circa 45 minuti.

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