Gli studenti del Politecnico
progettano la Sarnico del futuro

Saranno quaranta futuri architetti a proporre all’amministrazione comunale di Sarnico nuove idee per re-inventare il volto di alcuni angoli della cittadina bergamasca. Il comune del Sebino ha infatti avviato una collaborazione con il Politecnico di Milano per coinvolgere gli studenti di un corso di Architettura ambientale nel restyling di alcuni angoli di Sarnico: dallo scorso ottobre infatti alcuni laureandi si stanno cimentando con idee e spunti per la progettazione di tre aree specifiche.

Si tratta dell’area “lungo Oglio” che insiste su una vasta area verde comunale in via Manzoni, dell’area a lago che va dal Lido Nettuno al circolo Velico Sarnico e della zona dove sorge l’edificio Stoppani in via Montegrappa. I futuri architetti avranno 6 mesi di tempo (fino al prossimo febbraio) per presentare all’amministrazione le loro proposte. Ha le idee chiare l’assessore all’Urbanistica Aurelia Belotti: «Ci piacerebbe allestire una mostra aperta alla cittadinanza per esporre tutti i progetti che ci verranno consegnati dal Politecnico. Siamo davvero curiosi di vedere cosa ne uscirà da questo progetto. Ci auspichiamo di trovare, se non vere e proprie soluzioni progettistiche, delle idee fresche e innovative che ci forniscano nuovi stimoli per ripensare alla configurazione e all’uso di alcune aree della nostra cittadina. Non nascondo inoltre che ci sentiamo orgogliosi per la partnership avviata con una università così prestigiosa: il fatto che siano stati loro stessi a scegliere la nostra cittadina come campo di studio per i futuri architetti è per noi riprova dell’interesse che il nostro paese suscita non solo a livello turistico ma anche a livello progettistico».

Insomma una cooperazione che potrebbe aiutare l’attuale amministrazione ad avere stimoli di lavoro interessanti per il futuro della cittadina bergamasca. Ma la collaborazione tra Sarnico e l’ateneo milanese è di certo vantaggiosa anche per gli universitari, come lo stesso Paolo Belloni, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bergamo e docente del corso di Architettura ambientale presso il Politecnico sostiene: «Sarnico è un caso di studio davvero interessante con cui i ragazzi si possono confrontare. E’ un metodo che offre agli studenti la possibilità di avere a che fare con tematiche reali, con problemi che gli architetti si trovano a dover risolvere quotidianamente, durante il loro lavoro».

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