Bergamo, il Comune dichiara
guerra all'accattonaggio

Il Comune di Bergamo dichiara guerra all’accattonaggio molesto. Il sindaco Franco Tentorio ha firmato mercoledì un'ordinanza, immediatamente esecutiva, che fa scattare sanzioni anche consistenti nei confronti di coloro che per strada chiedono denaro. L'accattonaggio - spiega l'ordinanza - «si manifesta anche in città con insistenza ed è divenuto motivo di disagio e turbativa per la collettività, sia per il numero delle persone coinvolte sia per la petulanza delle richieste, che sconfinano in vere e proprie azioni moleste».

Le «vittime» degli accattoni - spiega il Comune - sono purtroppo spesso le più deboli: persone anziane, mamme con bambini, chi si reca nei cimiteri o negli ospedali, oppure nei luoghi di culto. E ancora, fra le zone più colpite, quelle dei mercati cittadini, le aree vicine alla stazione ferroviaria, gli ingressi degli esercizi commerciali, degli uffici pubblici e degli istituti bancari, oltre che molti incroci stradali.

E purtroppo - viene sottolineato - allo scopo di impietosire i cittadini e ottenere più facilmente donazioni, vengono spesso mostrate o simulate ingannevoli e comunque raccapriccianti menomazioni fisiche

Il Comune pertanto, valutato che tali situazioni compromettono la vivibilità del centro urbano, possono offendere la pubblica decenza, turbano gravemente il libero utilizzo di spazi pubblici e pongono in pericolo l’incolumità degli utenti delle strade, spesso distratti dalle richieste di denaro avanzate, nonché gli stessi questuanti ha fatto scattare nuovi divieti su tutto il territorio comunale.

Le nuove disposizioni
Il primo punto prevede che «è vietato nelle strade, nelle aree pubbliche e/o a uso pubblico avere atteggiamenti e comportamenti pericolosi o molesti nei confronti di altri soggetti, turbare il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione a cui sono destinati, recare intralcio o pericolo alla circolazione pedonale o veicolare.
In particolare è vietato: sdraiarsi per terra sul marciapiede; avvicinarsi ai veicoli in circolazione per offrire servizi di lavaggio vetri o di altre parti del veicolo; molestare le persone mediante insistenti richieste di denaro o offerta di merci/oggetti , nonché mostrando o simulando menomazioni fisiche o sedendosi lungo i percorsi pedonali durante la pratica dell’accattonaggio».

Il secondo punto: «È vietato, ai sensi del regolamento comunale contro i maltrattamenti e la tenuta degli animali, esibire durante la pratica dell’accattonaggio, cuccioli di età inferiore ai sei mesi, animali sofferenti per le condizioni ambientali cui sono esposti, o comunque animali detenuti in modo da suscitare l’altrui pietà».


Le sanzioni
Fatte salve, ove applicabili, le sanzioni penali e amministrative previste dalle leggi vigenti, la violazione dell'ordinanza comporta l’applicazione di:

- «una sanzione amministrativa pecuniaria da € 50,00 ad € 500,00, con facoltà per il trasgressore di estinguere l’illecito mediante il pagamento in misura ridotta della somma di € 200,00»;

- «la sanzione accessoria del sequestro cautelare, ai sensi dell’ari. 13 della Legge 24/11/1981, n° 689, del denaro provento delle violazioni e di eventuali attrezzature ed oggetti impiegati nell’attività vietata».


La ordinanza - conclude il testo - «preventivamente comunicata al prefetto, è immediatamente esecutiva, ed è resa pubblica mediante affissione all’albo pretorio comunale, attraverso il sito internet comunale e i mezzi di comunicazione e di stampa. I controlli sono stati affidati alla polizia locale.

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