Cgil: «Sciopero pubblico impiego
adesioni con punte del 30%»

Diversa, anche di molto, da scuola a scuola, e con punte di quasi il 30% di scioperanti: è l’adesione dei lavoratori di scuola, università, ricerca e formazione professionale a Bergamo e in provincia allo sciopero nazionale indetto per venerdì dalla Flc-Cgil. Dopo una rilevazione a campione svolta in una trentina di scuole bergamasche medie, elementari e superiori (che rappresentano circa il 20% del totale dei 150 istituti della provincia) la Cgil ha registrato punte massime di adesione di personale docente e non docente al Liceo di Alzano Lombardo (28,2% di scioperanti) e all’istituto Falcone di Bergamo (20%) per le scuole superiori, mentre per gli istituti comprensivi (scuole secondarie, primarie e dell’infanzia) le percentuali maggiori sono state rilevate all’Istituto Comprensivo di Torre Boldone (27,5% di adesioni), a quello di Nembro (26%), all’Istituto Comprensivo Petteni di Bergamo (26%), all’istituto De Amicis di Bergamo (21,4%), al Camozzi di Bergamo (18,7%).

«Il risultato ottenuto sul territorio bergamasco è per noi soddisfacente, soprattutto perché in questa protesta solo la nostra sigla sindacale si è mobilitata - ha detto mentre partecipava alla manifestazione di Roma Tobia Sertori, segretario generale provinciale della FLC-CGIL - Con una delegazione di circa 50 lavoratori siamo anche arrivati qui nella capitale per partecipare alla grande manifestazione nazionale. Continuiamo a non rassegnarci a vedere calpestato l'enorme patrimonio di saperi e competenze del nostro Paese».

Quella di venerdì a Roma è stata una protesta di piazza contro tagli di risorse, mancato pagamento degli arretrati, assenza di un piano organico per la stabilizzazione dei precari, ma anche contro il mancato sostegno agli alunni disabili, contro il sovraffollamento delle aule e contro il Decreto Brunetta. La lista delle motivazioni è lunga, ma lo slogan scelto dalla Flc-Cgil ha fatto la sintesi di tutte: «La conoscenza è in ginocchio. Vogliamo risposte concrete!». Con queste parole anche la delegazione in arrivo da Bergamo ha manifestato a Roma in un corteo partito da Piazza della Repubblica e arrivato a Piazza del Popolo, dove sono intervenuti Domenico Pantaleo, segretario generale nazionale della Flc-Cgil, e Guglielmo Epifani, segretario generale nazionale della Cgil.

Queste, in dettaglio, le principali motivazioni dello sciopero indicate dalla Cgil: i tagli di risorse e la riduzione di personale nei comparti della conoscenza per effetto della legge 133/08; l'insufficiente stanziamento previsto per i prossimi rinnovi contrattuali; i progetti di riordino che mirano allo smantellamento del sistema pubblico di istruzione e formazione e la riorganizzazione degli enti pubblici di ricerca; la mancanza di un piano organico per la stabilizzazione del personale precario; i contenuti del decreto legislativo in materia di pubblica amministrazione che riduce gli spazi di democrazia, le garanzie e le tutele per i lavoratori; la richiesta di chiusura in tempi rapidi dei contratti 2006-2009 del comparto Afam e dell'Area V dei dirigenti scolastici; la richiesta di apertura dei tavoli contrattuali 2006-2009 per l'Asi e la dirigenza di università e ricerca.

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