Il pendolare preso a calci
«Da Fs nessuna scusa»

Dalle Ferrovie non è arrivata alcuna scusa al pendolare preso a calci da un dirigente lunedì alla stazione di Bergamo. Anzi, il comunicato con cui le Ferrovie hanno negato l'accaduto è «mortificante». Così almeno la pensa Gabriele Averna, il giovane a cui è stato sferrato un calcio, che questa mattina ci ha scritto una lettera per ribadire le sue ragioni e quelle dei pendolari che, come lui, lunedì si sono recati all'Ufficio movimento della stazione di Bergamo per protestare contro i nuovi orari.  

«Sono rimasto di stucco nel leggere la nota delle FS capace nel raccontare in poche parole una serie di favole - scrive Averna - negando l'aggressione e le minacce e sostenendo che l'ufficio sia stato occupato dai pendolari; un'assurdità quest'ultima, essendoci fermati tutti sulla porta. Non bastasse, pare esserci una controdenuncia per averla danneggiata. Brillante l'idea di un'indagine interna condotta chissà come, ascoltando le testimonianze dei soli dipendenti di quell'ufficio. Mi auguro che ci siano in stazione delle telecamere che abbiano ripreso l'accaduto.

Mi sono preso un calcio, senza conseguenze per fortuna, ma aggressione fisica a parte - continua il pendolare - è il gesto in sè che è indegno, un tale che si proclama un pubblico ufficiale non può per nessun motivo arrivare a tanto verso i viaggiatori, già abbondantemente maltrattati da un servizio penoso. Nessuno, nemmeno a nome delle FS, si è scusato per l'accaduto. Nome e cognome del sottoscritto sono apparsi su alcuni giornali, tra cui il Corriere della Sera, ma da nessuna parte ho visto il nome del gentiluomo delle ferrovie che è stato subito difeso a spada tratta dall'azienda con un comunicato grottesco e, per noi, mortificante. Sia onesto e ci metta anche lui la faccia (e il nome), se pensa di essere nel giusto».

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