Errori e gaffe, il sito per l'Expo
strapazza Città Alta: un quartiere

Città Alta? Un «antico quartiere fortificato», oggi sede delle «principali aziende» di Bergamo. E la sua cinta muraria? Chi non la conosce: sono le notissime «mura spagnole». E il periodo del massimo splendore di Bergamo? Il Rinascimento, naturalmente. Roba da far accapponare la pelle. L’imbarazzante profilo della nostra città antica compare non in qualche improvvisata pubblicazione locale, bensì nel lugubre e nuovissimo portale di Milano Turismo per l'Expo 2015.

Lugubre perchè lo sfondo nero del sito era forse indicato più a un’impresa di pompe funebri o a un cimitero virtuale che a una città e a una regione che deve mettere in risalto l’arcobaleno delle sue proposte turistiche, il ventaglio multicolore dei suoi splendidi luoghi.

Estetica a parte, sono i contenuti che hanno già fatto fare un balzo sulla sedia a tanti. Passi pure per Valbondione che non si scrive Val Bondione, sorvoliamo anche su qualche refuso (Accaademia Carrara), ma la storia è storia e non si può cambiare. I podestà veneti si stanno già rivoltando nella tomba pensando che le mura venete sono diventate spagnole. E definire Città Alta un quartiere equivale a dire che il Duomo di Milano è in un borgo di periferia.

Non va meglio quando tra gli approfondimenti si parla di Palazzo Moroni e lo si descrive in ogni angolo, dimenticando che lì si trova il celebre dipinto del «Cavaliere in rosa». Dimenticanza duplice visto che a corredo dello scritto c’è una foto d’interni del Palazzo con in bella vista proprio il celebre dipinto che si trova su tutti i libri di storia dell’arte e persino scolastici.

Il portale dimentica che Bergamo è patria di un pontefice che qualcosa di buono pure deve aver fatto se oggi si chiama Beato Papa Giovanni. Del resto nelle pagine di Brescia ci si è dimenticati anche di Paolo VI, ma si è dato ampio spazio al Comune di Capriolo (sic!).

Di Bergamo si mettono in evidenza anche le sedi universitarie che sono tutte incredibilmente «a ingresso libero». Peccato per gli studenti che avrebbero avuto un valido motivo per non frequentare le lezioni se fosse stato introdotto il biglietto giornaliero a pagamento.

Ad ogni buon conto ormai la frittata è stata fatta e i milioni di visitatori che giungeranno da tutto il mondo a Milano per l’Expo si prendano cura di chiedere qualche informazione in più navigando anche su altri siti. Per gli ideatori, il nuovo portale del turismo realizzato dall'assessorato al Turismo del Comune di Milano è «uno strumento indispensabile per accompagnare il turista e il cittadino alla scoperta della città, svelando una Milano ricca di opportunità e capace di sorprendere con la sua storia, la sua offerta culturale e artistica oltre che con la sua vita notturna», come dice l'assessore al Turismo, marketing territoriale, identità Massimiliano Orsatti.

Il sito web (in italiano e in inglese) presenta un calendario degli eventi e dei luoghi, una mappa interattiva e tridimensionale, gli appuntamenti che spaziano dallo sport alla musica, dal teatro alla movida, dalle fiere alle mostre, oltre a 1200 fotografie e filmati.

Tutto vero, però dovrete armarvi di lente d’ingrandimento per leggere le minuscole parole del sito – alcune in corpo 8. Ma forse così si faticano a vedere anche gli errori più macroscopici. Già la storia qui zoppica, adesso non sarà che il sito ci vuol rendere anche ciechi.

Emanuele Roncalli

© RIPRODUZIONE RISERVATA