Cronaca / Valle Cavallina
Martedì 12 Gennaio 2010
Val Cavallina, ritorno alla natura
per rilanciare sviluppo e turismo
La Val Cavallina torna alla natura per rilanciare il proprio sviluppo e garantirsi un futuro tra il verde e il turismo. Una decisione illustrata e sviluppata nel Progetto integrato d’area (Pia): 24 interventi in tutta la valle.
L'approfodimento su L'Eco di mercoledì 13 gennaio
In totale, per il Pia è previsto un «pacchetto» di 24 interventi dislocati lungo tutta la valle, collegati da un unico obiettivo: la riscoperta e il rilancio del territorio come luogo ricco di biodiversità, saperi e possibilità ricettive. Il tutto senza l’edificazione di nuove strutture, ma la riqualificazione di antiche cascine, il restauro di chiese e antichi mulini, il recupero di sentieri e aree ambientali di pregio.
Il piano è stato presentato ieri nella sede dello Ster (ex Genio civile) a Bergamo, alla presenza di Mario Barboni, presidente del Consorzio servizi della Val Cavallina; Mario Bordogna, del Consorzio; Simone Scaburri, presidente della Comunità dei laghi; Carlo Saffioti, consigliere regionale; Lodovico Patelli della cooperativa L’Innesto; il vicario don Umberto Boschini; Valerio Di Iorio, di Legacoop Lombardia; i tecnici del gruppo di progettazione Francesco Silvestri e Chiara Patelli.
Partecipano al progetto i Comuni di Bianzano, Cenate Sopra, Entratico, Grone, Gaverina, Monasterolo, Spinone, Ranzanico e Vigano San Martino, le parrocchie di Cenate San Leone (Cenate Sopra), Borgo di Terzo, Monasterolo, Sant’Antonio di Grone e la Comunità montana dei laghi, oltre alla cooperativa «L’Innesto», incaricata dal Consorzio dei servizi della Val Cavallina di coordinare dal punto di vista tecnico i progetti, insieme all’Associazione borghi autentici d’Italia.
L'approfodimento su L'Eco di mercoledì 13 gennaio
© RIPRODUZIONE RISERVATA