Calderoli: «Mantenere la figlia 32enne
è uno schiaffo al buonsenso e all'emancipazione»

«Tutta la mia solidarietà e il mio sostegno vanno a quel padre condannato dal Tribunale di Bergamo a mantenere la figlia 32enne, affinché ricorra in appello, anche nell’interesse della figlia stessa, perché cessi di appartenere alla categoria dei cosiddetti bamboccioni, come li definì a suo tempo l’ex ministro Padoa Schioppa». È quanto ha dichiarato il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, a proposito della sentenza del Tribunale di Bergamo.

«Le sentenze vanno rispettate, ma questa, a mio giudizio, rappresenta un errore clamoroso, che non trova fondamento né nel diritto né nella giurisprudenza, visto che in ossequio alla sentenza la ormai "ex ragazza" 32enne dovrebbe essere mantenuta potenzialmente fino a novant’anni e magari anche a "babbo morto". Il povero genitore ricorra tranquillo in appello e in quella sede, o in Cassazione, troverà l’applicazione non soltanto del diritto ma anche del buon senso».

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