Il piccolo Alessandro
via dall'inferno di Haiti

Alessandro Frederich ha solo due anni, troppo piccolo per soffrire lo strappo dalla mamma Fiammetta Cappellini, l'operatrice umanitaria dell'Associazione volontari per il servizio internazionale (Avsi) che vive ad Haiti e con grande forza ha voluto affidare il bimbo alla cura dei suoi genitori, scegliendo di rimanere ad aiutare la gente di laggiù.

E così, dalla tarda serata di domenica, il bambino ha una nuova casa: quella confortevole dei nonni materni Alvaro e Antonietta, a Treviglio, al secondo piano di un condominio di via Trento. Qui il piccolo verrà accudito amorevolmente in attesa che mamma Fiammetta si ricongiunga a lui. Ci vorrà però del tempo: l'operatrice umanitaria sembra infatti intenzionata a svolgere fino in fondo il suo incarico, che una scossa di terremoto ha reso ancor più necessario e di vitale importanza.

Alessandro è giunto in Italia nel primo pomeriggio di ieri da Santo Domingo, la capitale della Repubblica Dominicana, a bordo di un «Falcon» dell'Aeronautica militare: qui era arrivato poco prima, proveniente dalla capitale haitiana Port-au-Prince, su un C-130. Un volo condiviso con altri 12 passeggeri, tutti superstiti dell'inferno di Haiti. Dovevano essere il primo drappello di italiani da rimpatriare scampati al terremoto, secondo il piano di evacuazione predisposto dalla Farnesina.

Ma, a sorpresa, la gran parte dei 190 superstiti rintracciati, che pure avevano espresso il desiderio di andarsene dall'isola caraibica, ci ha ripensato. Tra loro anche Fiammetta Cappellini, rimasta insieme al marito haitiano Friz, comprendendo che per farlo era però necessario separarsi dolorosamente dal suo amato bimbo.

Ad attendere l'arrivo del nipotino Alessandro, all'aeroporto militare di Ciampino, ieri pomeriggio c'erano i due nonni trevigliesi, giunti a Roma dopo un viaggio notturno in treno. Un incontro che li ha notevolmente commossi. Antonietta e Alvaro Cappellini sono pronti ora ad affrontare un nuovo e coinvolgente ruolo.

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