Duemila persone e cento preti
per i funerali di don Angioletti

Più di duemila persone e cento preti concelebranti per l'ultimo abbraccio a don Achille Angioletti. «Don Achille è stato come lo sposo del Vangelo che ha amato e servito la sua sposa, cioè la sua parrocchia, offrendo la propria vita. Come ogni prete, l’esistenza di don Achille ha abbracciato una moltitudine di persone, donando a tutti il dono di una fede gioiosa». 

Sono le parole del vescovo Francesco Beschi che, giovedì 28 gennaio, nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe al Villaggio degli Sposi, ha presieduto i funerali del parroco, morto lunedì scorso a 68 anni dopo mesi di malattia. C’era tutta la «sua» parrocchia per l’ultimo saluto, tanto che la gente era assiepata anche all’esterno della chiesa.

Don Angioletti, nativo di Colognola, aveva celebrato la prima Messa al Villaggio degli Sposi il 29 giugno 1967 e vi era tornato nel 1993 come sesto parroco. I fedeli, commossi, hanno parlato del parroco scomparso. Come Adua, la fedele sacrista: «Don Achille è stato per me come un padre saggio, ma anche come un figlio da seguire negli anni».

L’ultima grande gioia di don Angioletti era stata di poter uscire dalla clinica San Francesco, dov'era ricoverato, per esser presente sabato tra i suoi 44 ragazzi per le Cresime, momento che era stato condiviso con il vescovo Beschi.

Monsignor Alberto Carrara, parroco di Grumello del Monte, e compagno di Messa del defunto, ha ricordato commosso don Angioletti: «La tua predica più bella ed efficace è stata quella della malattia e della sofferenza. Ci lasci le imprese della tua vita di prete: la compagnia che ci hai dato, la paternità, la fraternità nella fede. E anche la tua gente l’ha capito». Leggi di più su L'Eco di Bergamo di venerdì 29 gennaio.

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