Dodo e Simone, una valle in lutto
I motori la loro grande passione

«Dodo e Simone, il vostro ricordo rimarrà per sempre impresso nei nostri cuori»: i compagni di classe di Edoardo e Simone - i due giovani che ieri sera sono tragicamente morti nello schianto di Sedrina - hanno riassunto così il grande dolore che stringe affannosamente il loro cuore.

L'hanno fatto con un grande cartello firmato da tutta la classe che ora campeggia nell'aula della 5ª M-O dell'Istituto per meccanici ed elettricisti di Zogno, la stessa che fino a ieri mattina frequentavano anche Simone Pesenti ed Edoardo Moioli. Questa mattina i compagni di scuola di Dodo e Simone non hanno fatto lezione, ma tutti assieme hanno raggiunto la camera mortuaria dell'ospedale di San Giovanni Bianco per stringersi attorno al dolore dei familiari delle vittime, un dolore muto che anche l'intera valle ha fatto proprio.

Sui banchi dei due giovani, i loro compagni di classe hanno deposto un mazzo di fiori bianchi. Una Messa sarà celebrata in loro suffragio qualche giorno dopo i funerali, che potrebbero essere celebrati nel pomeriggio di lunedì. 

Edoardo Moioli, classe 1990, era l'ultimo di sei fratelli, di cui uno gemello, attualmente impegnato ad Aosta per il servizio militare. A Brembilla abitava con mamma Maria Rossa, casalinga, e papà Guido, pensionato, in via Sotto Camorone. La famiglia era originaria di Ponteranica, ma si è trasferita a Brembilla, dove è molto conosciuta, ormai da 15 anni.
Edoardo aveva ripreso gli studi dopo aver li interotti lo scorso anno anche per dare una mano ai genitori nella gestione di un ristorante - il «Rif» - a Roncobello. Grande appassionato di motori, Edoardo seguiva con enorme interesse il lavoro di uno dei fratelli, collaudatore alla «Freni Brembo».

Simone Pesenti, primo di due fratelli, nato anch'egli nel 1990, abitava a Ubiale, in via Plana, con la mamma Carmen, casalinga, e il papà Renzo, titolare di un'officina meccanica, dove anche Simone dava il proprio apporto. Come Edoardo, anche Simone era un grande appassionato di motori e, insieme, non perdevano occasione per mettere mano ai «motori» su cui viaggiavano.

Ieri sera si erano ritrovati in un bar di Sedrina per trascorrere ancora una serata insieme: un tragico destino li ha uniti anche nella morte, strappandoli a due famiglie che ora vivono nell'angoscia un terribile dolore.

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