Ubiale e Brembilla nel lutto
Poche parole, tanto dolore

Due comunità sconvolte. Due comunità che si stringono accanto al dolore di familiari e amici, in cui nessuno sa darsi pace. Brembilla e Ubiale Clanezzo, i paesi dove abitavano rispettivamente Simone Pesenti ed Edoardo Moioli sono silenziosi. Le abitazioni dei giovani in via Plana 6 a Ubiale e via Sottocamorone 13 a Brembilla sono chiuse, il dolore dei familiari lo si sente guardando quelle case con tapparelle e scuri chiusi. I vicini rimangono nelle loro abitazioni, nessuno dice nulla. Se si fa qualche domanda, si sente rispondere un no a voce fioca e a testa bassa, un no che racchiude desolazione, rabbia ed esprime il dolore delle comunità. Pure nei bar dei due paesi nessuno dice nulla.

Al bar Pasta di Brembilla il giornale rimane aperto immobile su un tavolino, proprio sulla pagina che racconta la tragedia dei due amici. Tutti rivolgono uno sguardo alle foto dei due ventenni, come a salutarli per l'ultima volta, e scuotono il capo. Nessuno trova le parole adatte per esprimere tanto dolore, non c'è spazio per i commenti. Poche parole pure dal sindaco di Ubiale Clanezzo Ersilio Gotti: «È troppo lo sconforto per trovare delle parole – spiega il primo cittadino –. Il paese è piccolo, tutti ci conosciamo e il dolore è parecchio».

Scosso pure il sindaco di Brembilla Gianni Salvi: «Giovedì sera, terminato il Consiglio comunale ho saputo della disgrazia – commenta – ma non sapevo chi fosse coinvolto. Poi ho saputo della scomparsa dei due ragazzi, di cui uno di Brembilla. Come genitore mi chiedo come si possa dare a una madre la notizia della scomparsa di un figlio. Ho pure io un figlio ventenne». La data dei funerali non è stata ancora stabilita. Don Angelo Domenghini parroco di Brembilla non sa darsi una risposta per l'accaduto: «C'è una comunità che si stringe al dolore della famiglia – spiega –. Tutti sono scossi e tutti si chiedono il perché. Una veglia dovrebbe tenersi il giorno prima del funerale in casa di Simone».

Stesse parole di dolore pure da don Claudio Borella, parroco di Ubiale Clanezzo: «In questi giorni sono dai miei familiari per convalescenza – dice –. Giovedì sera, appena saputa la notizia ho chiamato in paese per sapere i dettagli. Non ho parole per esprimere il dolore di questa tragedia». Suonando il campanello di una abitazione a Sottocamorone, un ragazzo si affaccia al terrazzo, ha gli occhi gonfi e lucidi, era amico di Simone ed Edoardo.

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